Tra la generazione X e quella Y dei millennial, ne è stata individuata un’altra, quella dei “giovani” nati tra il 1977 e il 1983. Sono gli Xennial, un mondo piccolo (ma non troppo) che racchiude una generazione ibrida, nata e cresciuta in un mondo ancora analogico, ma che ben si è adattata all’uso delle tecnologie digitali. Gli Xennial sono il simbolo vivente dell’adattamento dell’uomo al più grande cambiamento culturale e sociale. È la “migliore generazione”, la “più adatta(bile)” ai cambiamenti secondo Dan Woodman, professore associato all’Università di Melbourne che ha elaborato lo studio su questa porzione di società.

Gli xennial sono passati con facilità dal telefono fisso agli smartphone con le app, dai telefoni a gettoni delle cabine in strada ad un mondo iperconnesso, dalle compilation sulle audiocassette a Youtube, dai walkman ai lettori mp3, dalle chat di msn alle app di incontri. Gli xennial sono cresciuti con il cinema di Jurassic Park, Pulp Fiction, Empire Records, Trainspotting, Il grande Lebowski e le serie tv come Beverly Hills, Willy il principe di Bel-Air e Dawson’s Creek.

I nati tra il 1977 e il 1983, cioè chi oggi ha tra i 36 e i 42 anni, sono stati dunque in grado di attraversare con successo la fine di un’era e l’inizio di un’altra, anche grazie ad un’infanzia genuina e un’adolescenza apparentemente serena, “senza gli abusi dei social media o le umiliazioni del web”, come spiega lo studio di Dan Woodman.
Quanto alla musica, gli xennial sono cresciuti in uno dei momenti più confusi, hanno vissuto il trionfo delle hit di Britney Spears e delle boy band, la frammentazione dell’universo rock, il metal, il funk e l’hip hop. Hanno ballato e cantato i Red Hot Chili Peppers, Rage Against The Machine, Korn, Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, Oasis, Blur, Pulp e Verve.

Le generazioni dal Dopoguerra ad oggi

Dal Dopoguerra ad oggi, le generazioni che si sono susseguite racchiudono mondi diversi e talvolta distanti tra loro. I baby boomer sono i nati durante il boom demografico tra il 1946 e il 1964, sono ottimisti e soddisfatti sul lavoro.
La generazione X (Mtv Generation) è quella dei nati tra il 1964 e la fine degli anni Settanta: sono precari e pessimisti, ma anche pionieri delle grandi società informatiche di oggi. Hanno vissuto la fine della guerra fredda e la caduta del muro di Berlino.
I millennial sono i nati tra la l’inizio degli anni Ottanta e la fine dei Novanta: cresciuti con le tecnologie digitali, sono ottimisti, sicuri di sé, individualisti e narcisisti. Infine, c’è la generazione Z (iGeneration), quella dei Duemila: ragazzi e ragazze totalmente dipendenti dall’information technology, i loro anni sono quelli delle primavere arabe, del riscaldamento globale, delle grandi crisi economiche. Ed ora già si parla della generazione Alpha, i nati dal 2010 con l’arrivo dell’iPad.

Di Mauro Orrico
Salentino di origine, romano di adozione, è laureato in Scienze Politiche (La Sapienza) con Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Ha lavorato per Rai3 e La7d. Da 12 anni è anche organizzatore di eventi di musica elettronica e cultura indipendente. Nel 2014 ha fondato FACE Magazine.it di cui è direttore editoriale..