La pena stabilita in primo grado dai giudici di Firenze per il crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino per Denis Verdini è di 9 anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici. L’inchiesta vedeva tra i 34 imputati anche l’ex presidente dell’istituto bancario (dal 1990 al 2010) e coordinatore di Ala. Sono stati condannati anche i costruttori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei a 5 anni e 6 mesi. Così come il deputato di Ala Massimo Parisi: due anni e sei mesi per la truffa all’editoria. Arriva la condanna anche per il principe Girolamo Strozzi presidente della Società Toscana di edizioni che editava Il Giornale. Le condanne in primo grado sono state 20 su 43 imputati. Tre le assoluzioni mentre un imputato è deceduto.
Gli avvocati annunciano battaglia e sperano nella totale assoluzione nei prossimi gradi di giudizio. Per l’accusa, Denis Verdini era il ‘dominus’ della banca – che avrebbe usato come “un bancomat” – e di tutte le attività le attività editoriali organizzate per ottenere contributi pubblici e nei confronti degli “amici di affari”. Si chiude (forse) una lunga carriera politica che lo ha visto amico e stretto collaboratore politico di Silvio Berlusconi prima e Matteo Renzi poi. Verdini è stato parlamentare forzista, ha sostenuto i governi dell’ex Cavaliere prima di fondare il suo partito, Ala, con cui ha garantito il sostegno esterno al Governo Renzi. Quella del 2 marzo rappresenta una sentenza che – c’è da scommetterci – catalizzerà a lungo l’attenzione della scena politica italiana.