Nella notte del 2 novembre 1975 veniva ucciso all’idroscalo di Ostia Pier Paolo Pasolini. Tra i maggiori intellettuali italiani degli anni Settanta, è stato il personaggio che forse più ha diviso lettori e critica. Amato e odiato per la radicalità dei suoi giudizi e per le sue critiche alle abitudini borghesi, ma anche al movimento sessantottino. Regista, poeta, scrittore, saggista, il suo pensiero oggi è più attuale che mai. Scriveva: “Il potere di oggi ha ottenuto ciò in cui il fascismo aveva fallito: l’omologazione, la distruzione delle particolarità. Il vero fascismo oggi è questo”. Per i suoi film è stato accusato di oscenità. Il primo è stato Accattone, del 1960. Poi sono arrivati Il Vangelo secondo Matteo, Uccellacci uccellini, il Decameron, Fiore delle mille e una notte e molti altri. Scritti corsari e Ragazzi di vita i suoi testi più letti e amati.
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Per l’omicidio di Pasolini, è stato condannato un “ragazzo di vita” , Pino Pelosi, che poi ha ritrattato la confessione. Ad oggi le circostanze della sua morte non sono ancora state chiarite. Ma la pista politica rimane l’ipotesi più realistica anche se non dimostrabile in sede giudiziaria; è stata quella più insabbiata, per anni, essendo Pasolini l’uomo più odiato dai poteri forti e dall’estrema destra italiana. Antonio Padellaro, allora giornalista al Corriere della Sera, ha ricordato sul Fatto Quotidiano la telefonata ricevuta da Oriana Fallaci in cui la scrittrice diceva: “Sono Oriana Fallaci. Padellaro, ascolta bene: Pasolini è stato ucciso dai fascisti. DAI FASCISTI, devi scriverlo”.
Dopo numerosi atti vandalici, è stato ripristinato il monumento a Pasolini all’idroscalo e, lo scorso anno, è stato riaperto il Parco Letterario Pasolini presso il Centro Habitat Mediterraneo Lipu di Ostia, realizzato da Mario Rosati, scultore e progettista del Parco.
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