Dalla musica alla moda, passando per il cinema e le arti visive, la black culture conquista il mondo.
Il risveglio del continente nero è una rinascita creativa artefice di una rivoluzione socio culturale senza precedenti. L’Occidente, ormai da qualche anno, ha riscoperto la vitalità artistica di un mondo troppo spesso segregato nel pregiudizio. Solo due anni fa, maison Dior ha scelto Palais El Badi di Marrakech per la presentazione alla stampa della nuova collezione 2020, in una città che fu molto cara a Yves Saint Laurent. Intanto, alla Biennale d’Arte di Venezia partecipavano per la prima volta Ghana e Madagascar e il Sudan ha trionfato in Laguna con il premio Leone del Futuro 2019 al film “You will die at 20” di Amjad Abu Alala, che ha rubato la scena a “Knuckle city” di Jahmil X.T. Qubeka, già in odore di Oscar.
Come il cinema e l’arte, anche la moda riconosce la creatività made in Africa e per la prima volta, il prestigioso LVMH Prize 2019 della Louis Vuitton Foundation è andato al designer 26enne Thebe Magugu di Johannesburg e, tra i finalisti, c’era anche un altro talento africano, Kenneth Ize. Attraverso lo stile e l’estetica, Magugu affronta i grandi temi di oggi e, in particolare, i diritti della comunità lgbt del suo Paese.
Una delle ultime Milano fashion Week ha visto protagonisti quattro giovani designer provenienti da Ghana e Camerun. Le loro collezioni, basate su un mix di colori e texture africani con elementi occidentali, hanno attratto i riflettori di compratori e stampa del settore. Intanto, la 22enne sudanede Anok Yai, da studentessa di biochimica è entrata in pochi anni nell’olimpo delle top model diventando la nuova musa di Prada.
Il Sudafrica è il fulcro di questa rivoluzione. A Johannesburg, il progetto per la nuova sede di Alexander Forbes è stato affidato allo studio sudafricano Paragon Architects. Realizzato con i nuovi orientamenti della legislazione energetica del Paese, ha accuratamente considerato gli aspetti di ottimizzazione delle risorse, ottenendo un accreditamento 4 stelle Green Star Design V1.
Nonostante la pandemia da Covid abbia rallentato ogni settore, in città nascono nuove gallerie d’arte e grattacieli, così come ad Addis Abeba, e le nuove architetture cambiano lo skyline delle metropoli.
Anche la musica d’Occidente si tinge d’Africa. Black Coffee è oggi il più importante artista di musica elettronica del Sudafrica, nelle ultime stagioni resident dj del celebre Hï Ibiza. L’artista di Durban – vero nome Nkosinathi Innocent Maphumulo – ha suonato ovunque, da istituzioni underground come il Panorama Bar di Berlino a festival enormi e importanti come l’Ultra a Miami e il Tomorrowland in Belgio. Portavoce di messaggi pacifisti e di speranza, attraverso i suoi ritmi funky e blues, è diventato una delle figure di spicco del panorama internazionale. Come lui, un universo sempre più numeroso di artisti, designers e musicisti è il volto della nuova Africa, che riscrive le sorti di un continente.