Il piccolo centro finlandese di Lahti ha sorpreso tutti diventando la Capitale verde d’Europa del 2021.
Lahti è la nuova Capitale verde d’Europa: è la prima volta per una città della regione artica, in cui i cambiamenti climatici sono più forti. In un mondo in cui la sostenibilità ambientale è diventata un obiettivo comune e trasversale che coinvolge non solo le politiche degli Stati ma anche i vari settori del privato, come la moda, l’edilizia, il settore agro alimentare, attraverso uno sguardo attento ai materiali utilizzati, ai prodotti finali e a come vengono lavorati, Lahti è riuscita a imporsi su capitali ben più note del calibro di Strasburgo.
I Progetti
La vittoria del titolo di Capitale verde d’Europa ha previsto anche un contributo finanziario di 350 mila euro, che verrà speso per sostenere i progetti attivati da Lahti. Uno di questi è stato il recupero del Lago Vesijärvi, 111 chilometri quadrati di acqua dolce, inquinati dal boom industriale degli anni Sessanta e Settanta. Dagli anni ‘80 iniziò il progetto di recupero della superficie che ha eliminato tonnellate di rifiuti. I Paesi attenti alla sostenibilità ambientale, come la Finlandia, pongono molta attenzione al trasporto verde, all’abbattimento dell’inquinamento industriale e alla protezione delle foreste. Ma anche a pratiche quotidiane utili alla riduzione degli sprechi come l’uso dell’essiccatore per alimenti per conservare più a lungo i prodotti e senza conservanti, il riciclo del legname usato in edilizia per costruire mobili, la donazione o la vendita a prezzi bassissimi delle eccedenze alimentari delle attività commerciali per evitare sprechi alimentari, e l’uso di dispositivi di controllo automatici per l’efficienza energetica. La Finlandia infatti, trovandosi a 60 – 70 gradi nord di latitudine, consuma molta più energia elettrica della media europea, perché il riscaldamento è essenziale: il 22% è utilizzato per riscaldare a causa del clima freddo. Ragione per la quale, per riuscire ad abbandonare totalmente il carbone e investire in un’energia pulita, nel 2019 Lahti ha creato una centrale a bioenergia che utilizza esclusivamente legname locale o materiale riciclato. Si chiama “Kymijärvi III” e ha permesso di abbattere le emissioni di CO2 di 600 mila tonnellate ogni anno. Inoltre il Comune ha investito ben 100 milioni di euro in dieci anni per costruire aree verdi, piste ciclabili e parcheggi sotterranei per diminuire ulteriormente le emissioni di CO2.
Progetti digitali
Lahti ha anche sviluppato dei progetti che dal digitale coinvolgono i cittadini in best practice. Il più importante e innovativo è CitiCAP, la prima applicazione del mondo che mira a ridurre le emissioni dei gas inquinanti prodotti dalle macchine. Chi si iscrive all’app e viaggia con i mezzi pubblici, a piedi o in bici, viene tracciato nel suo Personal Carbon Trading (PCT). In base ai dati del proprio PCT, gli abitanti ricevono dei benefit: sconti sui biglietti, servizi gratuiti per le riparazioni delle biciclette. L’obiettivo è ridurre le emissioni di CO2 della città dal livello del 1990 al 70%, entro il 2030. Se Lahti dovesse riuscire nel suo intento farebbe da capofila a tutti perché l’Europa prevede di raggiungere lo stesso obiettivo nel 2050, mentre la Finlandia nel 2035. Ma per ora il rispetto degli obiettivi di Parigi costituisce una vera incognita.