Continuano nelle Università italiane le proteste per Gaza: i collettivi chiedono che siano interrotte le collaborazioni con gli atenei di Israele. Ieri è stato occupato il rettorato di Napoli.
La Redazione
Dopo la pausa delle settimana di Pasqua, è ripartita l’agitazione nelle università italiane contro la guerra a Gaza. Oltre 20 atenei sono mobilitati per chiedere la fine delle partnership con l’Università di Israele, mentre il dato dei morti palestinesi supera i 32 mila dal 7 ottobre, il giorno dell’attacco di Hamas che è costato la vita a 1.200 israeliani. La protesta riguarda gli atenei di Roma, Torino, Bari, Genova, Firenze, Bologna, Reggio Calabria e molti altri. In tutta Italia, anche centinaia di professori hanno firmato la petizione per la sospensione degli accordi con l’Università di Tel Aviv.
Martedì, la Rete Studentesca per la Palestina ha occupato il rettorato dell’Università di Napoli in segno di protesta per il bando di collaborazione scientifica con Israele. “Oggi la Federico II ed il suo rettore Matteo Lorito si sono svegliati così: abbiamo deciso di porre in essere un’azione forte occupando gli uffici del rettorato come è già avvenuto a Roma, a Torino, a Bologna”, si legge in una nota diffusa dagli studenti. “Siamo stanchi – continua il comunicato – di attraversare i nostri atenei mentre vengono raccontate bugie su bugie, mentre i luoghi del sapere vengono militarizzati da una parte – sdoganando un linguaggio bellico più che preoccupante – e depoliticizzati. Quanto sta accadendo in Palestina in questo momento porta per noi il nome di genocidio: il bando Maeci, la fondazione Med’or, gli accordi stretti tra Italia ed Israele a livello accademico, economico, militare rappresentano per noi un punto di non ritorno circa la complicità dell’accademia con il criminale progetto di Nethanhyau di cancellazione del popolo palestinese”.
La lotta dei gruppi studenteschi di tutta Italia ha già ottenuto i primi risultati a Torino e a Pisa. L’Università del capoluogo piemontese, il 7 marzo scorso, è stata la prima a sfilarsi dall’Accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra Italia e Israele. Anche la Scuola Normale di Pisa ha chiesto di rivalutare il bando Maeci Italia-Israele, con una mozione proposta dagli studenti e poi approvata a maggioranza dalle componenti del Senato accademico. Nel testo si chiede “il rilascio degli ostaggi e di un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza al fine di scongiurare l’ulteriore aggravarsi di una situazione umanitaria ormai disperata, che si configura ogni giorno di più come un’inaccettabile forma di punizione collettiva della popolazione palestinese”.