La segretaria del Pd Elly Schlein è intervenuta alla Pride Croisette di Roma: «Le parole del papa sui gay? Sono sbagliate. Per chi ricopre cariche il linguaggio è importantissimo». E sull’Europa: «La vogliamo unita e federale».
Di Mauro Orrico
A poche ore dall’apertura della Pride Croisette di Roma, inaugurata sabato alla presenza di Patty Pravo e del sindaco Roberto Gualtieri, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein è intervenuta per parlare di diritti, lavoro ed Europa, in vista delle Elezioni Europee del prossimo 8 e 9 giugno. Non ha usato mezzi termini per condannare le parole del papa pronunciate davanti ai vescovi sul divieto di ingresso nei seminari per le persone omosessuali e sull’insulto omofobo al centro delle polemiche degli ultimi giorni: «Le parole del Papa sui gay? Sbagliate. Non mi può venire in mente nessun altro aggettivo. Penso che il linguaggio, soprattutto per chi ricopre cariche così importanti, sia importantissimo. Nonostante mi prendano in giro, non smetterò mai di usare un linguaggio inclusivo, che vuol dire avere contezza e rispetto di chi hai di fronte».
«Non dobbiamo mai dimenticare che la destra è la stessa che ha affossato con applausi squagliati la legge Zan, che era il minimo sindacale» ha aggiunto Schlein.
Per la segretaria del Pd: «I diritti civili e quelli sociali sono inscindibili. In questo anno e mezzo di governo sono riusciti a far retrocedere l’Italia nella classifica Lgbtq+. Il nostro Paese è ostinatamente nella parte più arretrata e retrograda, è calato alla posizione 36 su 48, superato anche dell’Ungheria di Orban, siamo molto indietro. Anche la nostra parte deve fare autocritica, serve molto più coraggio di quello che abbiamo visto in questi anni. Serve il matrimonio egualitario, poi una legge che riconosca i diritti dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, e contrastare le teorie riparative. Noi vogliamo trovare insieme quel coraggio che anche alla sinistra è mancato».
«Non c’è solo la famiglia tradizionale di cui tutti parlano a destra, ma che nessuno di loro ha». Schlein ha condannato senza mezzi termini anche le politiche del governo Meloni sull’interruzione di gravidanza: «E’ vergognoso far entrare gli antiabortisti nei consultori, in un Paese dove in 18 strutture pubbliche c’è il 100% di medici obiettori».
Elly Schlein ha parlato anche di «educazione alle diversità in tutti i cicli scolastici» e ha attaccato il governo Meloni per i tagli alla sanità e ai servizi sociali. «Noi vogliamo portare la sanità al 7,5% del Pil e sbloccare le assunzioni per abbattere le liste d’attesa». Quanto alle politiche per l’Unione: «Serve un’Europa unita e federale. L’obiettivo per noi deve essere conservare l’attuale ampia maggioranza che è dalla parte dei diritti». L’Europa, per Schlein, può fare molto anche per fermare la «feroce strage in corso a Gaza e riconoscere lo Stato di Palestina». E sulla fiscalità propone interventi comuni «per bloccare i paradisi fiscali, perché le tasse devono essere pagate nei Paesi in cui si fanno i profitti».
Sulla candidatura nelle liste del Pd dell’ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, molto criticata per le sue posizioni contrarie al matrimonio egualitario, Elly Schlein ha risposto: «Nel Pd la pluralità è un valore, Tarquinio non è iscritto al partito ma è un candidato indipendente, le liste non sono bloccate ma sono aperte e possiamo votare o non votare chi vogliamo. Sui diritti la nostra linea è molto chiara e non cambia».
Alla domanda sulla percentuale a cui punta alle Elezioni Europee, Schlein evita previsioni: «L’asticella porta iella. L’importante è far salire l’asticella della partecipazione», ha detto. Non è mancato il ricordo di Michela Murgia, scomparsa lo scorso anno, a cui la Pride Croisette ha tributato un sentito applauso: «Se serve solo a te non è femminismo, diceva giustamente Michela, perché non serve alle donne una donna che non si batte per i diritti di tutte le altre».
Foto copertina © dal profilo Facebook di Elly Schlein