Il dibattito tra Kamala Harris e Donald Trump, durato 90 minuti, è stato il primo confronto tv tra i due candidati alle prossime elezioni negli Stati Uniti. Secondo tutti i sondaggi politici a vincere è stata Harris, con una performance più dinamica e convincente, e Trump sulla difensiva.

Di Mauro Orrico

Il primo dibattito tra i due candidati alla presidenza americana ha avuto un protagonista, anzi una protagonista: Kamala Harris. La candidata democratica fin dall’inizio è stata più determinata e convincente, fin dal gesto iniziale con il quale si è avvicinata a lui per presentarsi e obbligarlo a stringerle la mano. Poi, già dalle prime battute dell’attesissimo duello televisivo ha preso l’iniziativa e attaccato Donald Trump. Da subito, sono emerse due stili e idee di Paese molto diverse: il candidato repubblicano concentrato sul copione degli attacchi personali, la candidata democratica abile nel punzecchiare l’orgoglio dell’avversario.

Kamala Harris ha puntato su due grandi elementi nel faccia a faccia. Ha presentato Trump come estremista, anzitutto sull’aborto, dove ha mostrato passione e ha invocato il ritorno per legge di protezioni ai diritti delle donne. Ma anche sul protezionismo, che ha definito una tassa sui consumatori. Ha parlato di autoritarismo antidemocratico e delle incriminazioni dell’ex Presidente, ricordando come avesse incitato l’insurrezione del 6 gennaio e complimentato manifestanti nazisti e razzisti. Ha toccato il tema dell’isolazionismo, che mina gli alleati e incoraggia nemici pericolosi quali Vladimir Putin. Il secondo elemento centrale per Harris è stato un appello al centro e a guardare al futuro: ha detto di voler essere Presidente di tutti gli americani, ha condannato quella che ha definito la politica delle divisioni e dell’odio e chiesto agli elettori di “voltare pagina”. Ripetutamente ha incalzato il rivale come una “disgrazia”, citando l’opinione negativa di suoi ex collaboratori militari e politici. Ha sottolineato le sue proposte di aiuti, sgravi fiscali e incentivi per famiglie e piccoli business, rispetto agli sgravi per miliardari che, ha detto, vorrebbe invece Trump.

Donald Trump, invece, ha rilanciato una litania di accuse personali a Harris, di essere una radicale, “tutti sanno che è marxista”, ha detto. Si è dilungato a ribadire la fake news secondo cui gli haitiani rubano e mangiano gatti e cani domestici a Springfield, in Ohio, attirando le smentite dagli stessi moderatori. Gli immigrati da Haiti sono in gran parte legali e hanno in realtà rivitalizzato la cittadina. Harris, mostrando incredulità davanti all’insistenza di Trump, è scoppiata a ridere. Sulla politica estera, Trump ha affermato che nessuna guerra sarebbe mai scoppiata, in Ucraina come in Medio Oriente, se lui fosse stato Presidente e ha asserito che se rieletto porrà fine subito ai conflitti, senza spiegare come.

I sondaggi

La Cnn ha effettuato un ‘instant poll’ sugli spettatori del dibattito, da cui è risultato che il 63% assegnava la vittoria a Harris e solo il 37% a Trump.
Secondo un altro sondaggio, realizzato da Ssrs sempre per la Cnn, il 44% degli elettori che hanno guardato il dibattito afferma che Harris capisce meglio i problemi delle persone comuni. Anche in questo caso, la percentuale era più bassa prima del dibattito (39%), e per Donald Trump è vero il contrario (è sceso dal 43% al 40%).
Anche una rilevazione di Fox News, emittente vicina ai Repubblicani, ha dato la vittoria a Harris.

L’appoggio di Taylor Swift a Harris

Subito dopo il dibattito, a Harris è arrivato un nuovo appoggio, esplicito e desiderato: quello della stella della musica Taylor Swift. L’artista ha definito la candidata democratica, in un post su Instagram, una “leader sicura e di talento”, che può guidare il Paese “con la calma e non il caos”. E con ironia si è firmata “gattara single”.