In Germania, la vittoria dei Socialdemocratici alle Regionali in Brandeburgo evita la crisi di governo e smentisce i sondaggi: sconfitta l’estrema destra, male la Cdu. Verdi e Linke restano fuori dal Parlamento regionale.
La Redazione
Contro tutti i sondaggi delle ultime settimane, la Spd – il partito del premier Scholz – ha vinto le elezioni in Brandeburgo, fortino dei socialdemocratici dalla riunificazione della Germania nel 1990. La Spd ha ottenuto il 30,9%, staccando di oltre un punto la destra radicale dell’Afd, grande favorita da tutti i sondaggi, che si è fermata al 29,4%. Rispetto all’ultimo voto 4 anni fa la Spd addirittura recupera quattro punti. Le elezioni rappresentano un sospiro di sollievo per la socialdemocrazia tedesca e per il cancelliere Olaf Scholz, ma la coalizione di governo resta fragile e il leader impopolare. Verdi e sinistra (Die Linke) non hanno superato la soglia di sbarramento del 5% e i liberali non hanno raggiunto neanche l’uno per cento. Male è andata anche la Cdu che è stata superata dal nuovo partito della sinistra nazionalista dell’Alleanza Sahra Wagenknecht che ha ottenuto il 13,4%, contro l’11,6% della Cdu.
Il cancelliere ha dunque salvato la faccia in quello che in molti avevano indicato come una sorta di ultima spiaggia in vista delle elezioni generali del settembre 2025, ma il buon risultato della Spd è merito soprattutto del premier uscente del Brandeburgo, Dietmar Woidke, che si è nettamente smarcato dalla figura di Scholz durante la campagna elettorale, temendo l’impatto negativo della sua presenza. Scholz ha definito la vittoria in Brandeburgo «un grande risultato».
Foto copertina © dal profilo X di Olaf Scholz