Non si fermano i raid di Israele nel sud del Libano: finora i civili libanesi uccisi sono 2.100, gli sfollati oltre un milione. Nelle ultime ore, l’Idf ha chiesto ai residenti di evacuare anche la costa a nord, fino a 60 km.

Di Marta Foresi

Continuano senza sosta in Libano gli scontri tra l’esercito israeliano e le milizie di Hezbollah. Il Financial Times ha stimato che, dall’inizio del conflitto avvenuto poco meno di un mese fa, Israele abbia in tutto circa 20 mila soldati nel Paese. Nelle ultime ore, l’Idf ha ordinato ampie evacuazioni chiedendo ai civili libanesi di andare via, non soltanto da tutta la zona a sud del Libano, ma anche dalla zona più a settentrione, quella a sud del fiume Awali: i bombardamenti potrebbero arrivare fino a 60 km dalla costa.

In queste ore, i combattimenti si stanno svolgendo soprattutto a ridosso della Blue Line, cioè il confine di fatto tra Israele e Libano, e sono concentrati in località come Yaroun e Maroun al Ras, nella parte centrale della Blue Line, e Kfar Kila e Odaisseh, più a nord-est.
Queste immagini, postate su X, testimoniano distruzione della località di Yaroun.

I morti e i feriti

Non sappiamo con precisione né quanti soldati israeliani né quanti miliziani di Hezbollah siano stati uccisi o feriti nei combattimenti finora. Le informazioni sono invece più chiare sulle persone uccise tra i civili in Libano: secondo il ministero della Salute libanese i morti sono circa 2.100, di cui 1.400 soltanto nelle ultime settimane. I feriti sono 10mila e gli sfollati sono almeno un milione.

Inizialmente, Israele ha parlato di un’operazione «limitata, localizzata e mirata», che ha l’obiettivo di mettere in sicurezza il confine settentrionale del paese dai lanci di razzi di Hezbollah. L’ampiezza dell’area di evacuazione, tuttavia, lascia presagire un’estensione del conflito ben oltre i confini del Sud.

Foto © Mohammed Ibrahim – Unsplash