Dopo le polemiche sul miliardo di euro speso dal governo per il centro costruito in Albania, i 12 migranti dovranno tornare in Italia: il tribunale di Roma non ha convalidato il decreto di trattenimento. Ed ora è scontro tra governo e magistratura.

La Redazione

Venerdì mattina il tribunale di Roma non ha convalidato i decreti di trattenimento dei 12 migranti portati nei giorni scorsi nel discusso centro per richiedenti asilo in Albania, voluto e costruito dal governo italiano per gestire l’immigrazione e costato quasi un miliardo di euro. Facevano parte del primo gruppo di 16 uomini arrivati nei centri, ma nei giorni scorsi quattro di loro erano già stati rimandati in Italia perché non rientravano nei requisiti.
La sentenza del tribunale di Roma – che dice che i migranti dovranno tornare in Italia – riguarda soltanto il provvedimento di detenzione, e non la richiesta di asilo.

Quanto all’asilo politico, invece, per i 12 uomini la commissione territoriale (l’organo che valuta le richieste d’asilo) ha esaminato le richieste con la cosiddetta procedura accelerata e le ha respinte.

Subito dopo la decisione del tribunale, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha detto che il governo farà ricorso contro la decisione del tribunale di Roma. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha minacciato: “Sull’Albania sentenza abnorme, se la magistratura esonda interverremo”. Anche la premier Giorgia Meloni si è schierata contro i giudici, parlando di “scelta pregiudiziale”.

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Le accuse delle opposizioni

Sul caso Albania è intervenuta anche la segretaria del PD Elly Schlein: “L’accordo con l’Albania non sta in piedi, come avevamo segnalato. Non pensino di poterlo aggirare, perché per aggirare le sentenze della Corte di giustizia europea dovrebbero uscire dall’Unione europea. Non è colpa dei giudici e non è colpa delle opposizioni se non sanno leggere le leggi e le sentenze. Hanno fatto un pasticcio sulla pelle dei diritti dei migranti e spendendo 800 milioni di euro che dovevano spendere invece sulle liste d’attesa, sulle assunzioni del personale nella sanità pubblica”.
Per il leader del M5S Giuseppe Conte: “Meloni dacci oggi il nostro complotto quotidiano per coprire i disastri e gli imbrogli ai cittadini su banche, sanità e tasse. Oggi gli attacchi sono per i giudici che hanno applicato le norme e che hanno rivelato che quello in Albania è un semplice spot, come avevamo denunciato”.

Foto © Julie Ricard – Unsplash