Da un anno, la Striscia di Gaza è il luogo più pericoloso della terra per i giornalisti: almeno 122 tra cronisti, fotografi e cameramen sono stati uccisi dall’inizio del conflitto.

Di Marta Foresi

Non solo la popolazione palestinese e quella libanese: vittima di Israele nello scontro armato con i suoi avversari è anche l’informazione. Da quando è iniziata la guerra nella Striscia di Gaza, non si era visto un numero così elevato di operatori dei media caduti in un conflitto bellico recente: dal 7 ottobre 2023 a oggi si sa con certezza che sono stati uccisi 122 giornalisti, fotografi e cameramen. E non solo Gaza: l’esercito israeliano, negli ultimi mesi, ha preso di mira l’informazione anche in Libano e in Cisgiordania.

Il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cjp, ong con sede a New York) tiene un conto aggiornato di uccisioni e ferimenti di operatori dell’informazione. Le vittime nella guerra in corso da un anno sono 117 palestinesi, 2 israeliani, 3 libanesi. Inoltre, sono stati registrati 35 ferimenti, 2 sparizioni e 54 arresti. Il Comitato sta faticosamente indagando anche su altri 130 casi di scomparse e ferimenti ancora da verificare. I numeri forniti dalla Federazione internazionale della stampa sono ancora più alti: dal 7 ottobre 2023 a oggi le vittime nel settore dell’informazione sono 128 palestinesi, 4 israeliani, 5 libanesi e un siriano.

Ci sono poi gli arresti arbitrari, una cinquantina tra Gaza e la Cisgiordania, le denunce di torture, maltrattamenti e censure. Mentre l’invasione di terra in Libano in questi giorni si sta facendo concreta e si prevede che anche nel Paese dei Cedri ci possano essere attacchi all’informazione.

La Federazione europea dei giornalisti ha chiesto all’Unione Europea di intervenire. «Mentre Israele sostiene che le sue azioni servono a mantenere al sicuro il suo popolo – ha denunciato l’organismo dei sindacati dei media –, la storia dimostra che la censura e la negazione del diritto all’informazione non sono il percorso verso la pace o la sicurezza».

Foto copertina © Cotton Bro – Pexels