I nuovi raid israeliani hanno causato oltre 60 morti nelle ultime ore nella Striscia di Gaza. È stato colpito anche un campo profughi a Nuseirat. Attacchi anche in Cisgiordania hanno ucciso 8 palestinesi.

Di Marta Foresi

È un altro Natale di guerra e orrore tra i palestinesi della Striscia di Gaza, ormai da 14 mesi martoriata dalla furia di Israele, che non conosce sosta. Dopo 432 giorni di guerra, il numero totale dei morti è di 45.317, mentre i feriti sono 107.713, secondo il Ministero della Sanità di Gaza.
Nelle ultime ore, nuovi raid aerei israeliani sulla Striscia hanno provocato la morte di almeno 60 persone, secondo quanto dichiarato dal ministero della Salute locale. Uno degli attacchi ha colpito una tendopoli nell’area di Muwasi, una zona dichiarata umanitaria da Tel Aviv stessa, uccidendo otto persone, tra cui due bambini, secondo l’ospedale Nasser della città di Khan Younis. Un altro bombardamento ha colpito una scuola trasformata in rifugio per civili nel campo profughi di Nuseirat.
Intanto nel nord dell’enclave palestinese gli ospedali sono ormai al collasso e raid israeliani letali hanno colpito anche la Cisgiordania causando 6 vittime, tra cui un’anziana di 80 anni.

Il cardinale Pizzaballa a Gaza

In occasione del Natale, il patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa ha raggiunto la piccola comunità cattolica della città di Gaza per portare conforto e celebrare insieme la Messa del 25 dicembre. «Io non so – ha detto il patriarca – quando e come finirà questa guerra. Ogni volta che ci avviciniamo alla fine, sembra di ricominciare da capo. Prima o poi, però, la guerra finirà e non dobbiamo perdere la speranza. Quando sarà finita, ricostruiremo tutto: le nostre scuole, i nostri ospedali e le nostre case. Dobbiamo rimanere resilienti e pieni di forza. E ripeto: non vi abbandoneremo mai e faremo tutto il possibile per sostenervi e assistervi».

La sorte degli ostaggi

Secondo i media israeliani, Hamas avrebbe fornito prove del fatto che alcuni degli ostaggi rapiti nell’ottobre del 2023 sarebbero ancora in vita. La notizia sarebbe stata comunicata al personale diplomatico del Qatar, nazione che ha ospitato domenica una seduta dei negoziati per la loro liberazione e per un cessate il fuoco a Gaza.

Foto copertina © M. Al Bardawil – Unsplash