Al Referendum per l’aborto legale, il Sì ha vinto con il 77,28% dei voti, un risultato storico per la Repubblica di San Marino, dopo 43 anni di distanza dalla legge italiana.
Fino a oggi è stata del tutto vietata e punibile: l’interruzione di gravidanza, finalmente, anche a San Marino sarà legale. Il sì alla possibilità di abortire legalmente ha vinto nel referendum che si è svolto domenica: con una maggioranza larghissima e un totale del 77,3% contro un 22,7% di contrari. In termini assoluti oltre 11mila voti contro 3200 circa. L’affluenza al referendum è stata di circa il 41% degli aventi diritto. La nuova normativa arriva a 43 anni di distanza dalla legge italiana, un risultato storico per la repubblica di San Marino. Fino ad oggi, l’aborto era un reato punibile con la reclusione fino a 6 anni.
Il referendum di iniziativa popolare, che ha visto in prima linea l’Unione donne sammarinesi (Uds), segna la vittoria nettissima di un percorso iniziato nel 2003 con la prima proposta di legge da parte della parlamentare di Sinistra Unita Vanessa Muratori.
L’iter però non è ancora concluso. Nel dettaglio, la Reggenza, ricevuto il progetto di legge, lo trasmetterà al Collegio Garante della costituzionalità delle norme perché si esprima sulla compatibilità della proposta. Il Congresso di Stato, apportati eventuali emendamenti, depositerà il progetto di legge all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Grande e Generale che lo inserirà all’ordine del giorno della prima seduta utile.
“In alcuni seggi i sì sono più del doppio del no – ha subito commentato, Rosa Zafferani, del direttivo Uds – si può immaginare la nostra felicità perché tutto l’impegno che ci abbiamo messo viene ripagato”. Le rappresentanti dell’Uds si sono riunite, nella serata di domenica, al Bar Tabarrini con giornalisti e attiviste delle città romagnole e marchigiane limitrofe per festeggiare.