Leandro Erlich, Michelangelo Pistoletto, Loris Cecchini, Marinella Senatore: le opere di artisti di fama mondiale a Roma, fino al 25 luglio.
Dopo il successo riscosso nell’autunno 2020, torna Back to Nature, la mostra che fino al 25 luglio 2021 trasforma Villa Borghese in un museo naturale grazie a opere e installazioni d’arte contemporanea di artisti e artiste di fama internazionale.
Il progetto, curato dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio, riflette sul rapporto uomo-natura, lungo un percorso che si snoda tra i viali, le architetture arboree e lo specchio d’acqua del Parco dei Daini.
Le opere site specific, in dialogo con l’ambiente che le ospita, leggere, trasparenti, effimere, sono state progettate da artisti del calibro di Loris Cecchini, Leandro Erlich, Giuseppe Gallo, Marzia Migliora, Pietro Ruffo, Tomás Saraceno, Marinella Senatore e Accademia Aracne.
Dal 15 giugno, inoltre, si aggiungerà Piazza di Siena che diventerà la scenografia del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto: 100 panchine che formeranno il simbolo dell’infinito con un terzo cerchio al centro, la metafora di una nuova e armonica dimensione sociale, una intersezione visiva che incrocia bene pubblico e comunità, arte e impegno civile, natura e artificio, risolvendoli nello spazio del “noi”.
Leandro Erlich – Window & Ladder – Città Eterna, 2021
Leandro Erlich è un artista argentino di fama mondiale che con le sue opere crea nuovi immaginari, manipolando la percezione dello spettatore, sfidando la gravità e le soglie dell’impossibile. Erlich immerge spesso le persone in situazioni stranianti: dopo aver racchiuso le nuvole in teca, permesso al pubblico di passeggiare sul fondo di una piscina piena, ribaltato la prospettiva degli edifici con specchi alti tre piani, anche questa volta trasforma l’architettura del quotidiano con Window & Ladder. Come sempre una installazione surreale: una scala sospesa nell’aria che approda a una finestra protesa verso il cielo, un varco tra interno ed esterno, gioco e poesia, realtà e paradosso.
Marzia Migliora – Staccando l’ombra da terra #1, 2021
L’opera di Marzia Migliora nasce da un ciclo di incontri e corrispondenze tra l’artista e un gruppo di donne detenute nel carcere di Rebibbia. L’installazione evoca infatti le sbarre di una cella, ma è costituita in realtà dalle canne da organo di uno strumento sonoro, che vengono attivate grazie al moto oscillatorio dell’elemento centrale: un’altalena. È quindi il pubblico ad attivarlo: dondolando si immette aria nello strumento, che produce una bassa vibrazione, quasi un respiro. Un’opera che suggerisce la condizione del volo come metafora di libertà, aprendo un profondo spazio di riflessione verso chi ne è privo.
Pietro Ruffo – Migrante, 2021
La ricerca artistica di Pietro Ruffo è spesso incentrata sui fenomeni geopolitici, e sull’impatto che hanno sulla dignità e libertà di ogni singolo individuo. Il suo Migrante, che emerge dalle acque della fontana del Sileno, è una scultura sospesa, tracciata a mezz’aria, e porta sulla testa un magro passato: i suoi abiti e le sue scarpe. “Un monumento alla speranza”.
Marinella Senatore – Assembly, 2021
La pratica artistica di Marinella Senatore è basata sulla partecipazione pubblica e sul coinvolgimento attivo della comunità attorno alle tematiche sociali, come i concetti di vicinanza e relazione, attraverso un approccio multidisciplinare che spazia dalla performance alle installazioni. Il suo lavoro, esposto in tutto il mondo, fonde cultura popolare, resistenza, danza, musica e attivismo in una dimensione poetica. Per lanciare messaggi di empowerment ed emancipazione l’artista utilizza spesso le luminarie, decorazioni luminose tipiche delle feste in piazza, creando un cortocircuito tra contemporaneità e tradizione. Anche a Villa Borghese ha utilizzato una luminaria, due rosoni barocchi rivestiti di foglie dorate, per accendere una scritta contenente la citazione di Samuel Beckett “Dance first, think later/Danza prima, poi pensa”.
Un invito liberatorio per il pubblico, che può essere immediatamente accolto sulla pedana inclusa nell’installazione, un vero palcoscenico della gente.
Accademia Aracne – Yarn bombing, 2020
Progetto ereditato dalla scorsa edizione di Back to Nature, consiste in una trama di tessuto lavorato a maglia che avvolge tronco e rami degli alberi. Si tratta di un tipico esempio di Yarn bombing, ovvero una tecnica utilizzata nell’arte di strada per ricoprire oggetti e superfici con fili colorati di cotone e lana. Un vestito variopinto, cucito dalle mani sapienti dell’Accademia Aracne, nata nel paese abruzzese di Ortona. Un’opera ludica dal forte impatto visivo (e quasi più instagrammata dei gattini).
Loris Cecchini – Arborexence, 2021
Arborexence è una installazione da scoprire col naso all’insù. Un’infiorescenza metallica intrecciata intorno allo sviluppo naturale dell’albero, 350 nuove gemme d’acciaio che moltiplicano la ramificazione originaria, creando una morfologia inedita che si sviluppa in un movimento dinamico verso l’alto.
Giuseppe Gallo – Eroi, 2006
Giuseppe Gallo si muove spesso tra “la natura, la matematica e quell’idea classica di forma senza tempo”. L’artista propone un lavoro in linea con la sua ricerca: 12 sculture, un corteo di sedie dalle alte e sinuose gambe d’insetto. Sedie che non possono sostenere pesi, esili come giovani tronchi o ragni caparbi, dalla natura tanto fragile quanto tenace.
Tomàs Saraceno
How to hear the universe in a spider/web: A live concert for/by invertebrate rights, 2020
Quello di Saraceno è un progetto digitale che si sviluppa grazie all’app Arachnomancy, tramite la quale il pubblico può inviare all’artista foto di ragni trovati a Villa Borghese. In questo modo lo spettatore avrà accesso a una sorta di concerto panteista derivato dalla campionatura dei suoni del cosmo e da melodie provenienti dalle vibrazioni e strutture architettoniche delle ragnatele.
Mostra “Arte e Natura”, Museo Carlo Bilotti
Il progetto Back to Nature include anche la mostra Arte e Natura. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea a cura di Antonia Arconti, Ileana Pansino e Daniela Vasta. L’esposizione, a ingresso gratuito, ha luogo nel Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, e propone un’ampia selezione che spazia dai primi decenni del Novecento ad oggi. Le opere scelte (dipinti, fotografie, video, sculture, installazioni) dialogano grazie a rimandi concettuali ma non temporali, e anche le quattro aree in cui sono state suddivise seguono un criterio semantico: Paesaggi, Prospettive aeree, Abitare la natura ed Acque. Artiste ed artisti di indubbio rilievo, lontani nel tempo e nello spazio ma uniti da tematiche comuni: dai contemporanei Gianfranco Baruchello, Claudio Palmieri, Marilù Eustachio, agli storici Benedetta Cappa Marinetti e Fausto Pirandello, passando per l’infinito di Maria Lai, i video di Goldiechiari, i Cani di Velasco Vitali e il Ponte rotto di Ana Rewakowicz.
Back to Nature 2021. Arte Contemporanea a Villa Borghese è promossa e prodotta da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Back to Nature
Villa Borghese, dal 12 maggio al 25 luglio 2021
Ingresso gratuito
Mostra: Arte e Natura. Opere dalle collezioni capitoline di arte contemporanea
Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
Via Fiorello La Guardia, 6 – 00197 Roma
12 maggio – 19 settembre 2021
Ingresso gratuito
Orario Giugno – settembre:
dal martedì al venerdì ore 13.00-19.00
il sabato e la domenica ore 10.00-19.00
Per Info: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Foto di Antonella Sciarra e Back to Nature