Oltre i siti turistici più visitati, c’è una metropoli da scoprire. Tra i parchi, i barrios, le notti e le tante opere di Street Art, disseminate per le strade di Barcellona.
Ogni metropoli, ogni piccola o grande città non sarebbe quel che è senza i suoi luoghi insoliti, percorsi e mete, segrete ai più, soprattutto ai turisti. Mondi sotterranei che raccontano la vera anima della città, spesso lontani dal caos e dalle folle. Barcellona, cuore e capitale della Catalogna, è soprattutto la città che non ti aspetti. Una metropoli giovane e vibrante, dinamica e in costante trasformazione. Finita la pandemia, torneremo ai visitare i suoi luoghi storici e a respirare la sua atmosfera vivace e cosmopolita, che la rende una delle mete turistiche più amate e visitate d’Europa. Barcellona è innanzitutto i suoi simboli: la Sagrada Familia, las Ramblas – che collegano il porto alla Plaça de Catalunya – o il suo amatissimo lungomare in città con la celebre spiaggia della Barceloneta e i tanti mercati delle pulci, come Els Encants, o quelli gastronomici dove assaporare la ricca cucina catalana.
Barcellona però è anche molto altro. Per scoprire il volto autentico e meno turistico della metropoli catalana partiamo dal suo cuore, tra le meraviglie architettoniche del Modernismo, tra opere celebri in tutto il mondo e perle ancora oggi sconosciute al grande pubblico o riscoperte solo di recente.
Scoprire la città come fosse una grande caccia al tesoro a Barcellona è possibile. Basta seguire le 120 mattonelle rosse, rotonde e con un simbolo quasi floreale, disseminate per la strada ad indicare le opere create da Gaudí, Domènech i Montaner e Puig i Cadafalch, i tre architetti che, insieme ad altri, hanno reso Barcellona la capitale mondiale del Modernismo e ne hanno scolpito la fisionomia e la personalità. I suoi simboli sono i capolavori disegnati da Gaudì: la celeberrima Sagrada Familia, lo splendido Park Güell, Casa Batlló, Casa Milà – La Pedrera, e la più recente Casa Vicens, prima opera di Gaudí in città, aperta al pubblico solo 3 anni fa.
Casa Amatller e Casa de Les Punxes sono le due maggiori opere di Puig i Cadafalch in città. Domènech i Montaner è invece il padre di Casa Lleó Morera e del Palau de la Música Catalana, uno degli edifici più impressionanti del Modernismo.
Lungo l’avinguda Diagonal, 442 vicino il Passeig de Gracia, c’è la Casa Comalat. È stata progettata dall’architetto Salvador Valeri i Pupurill ed è un originale esempio di Art Nouveau in stile modernista. Ricorda Gaudì, ma è meno frequentata e conosciuta delle opere del grande artista spagnolo.
In alcuni bar è ancora possibile respirare l’atmosfera del tempo: il mitico caffè in stile modernista Marsella è riuscito a conservarsi così come era un tempo quando Dalí, Picasso, Gaudí e Hemingway lo frequentavano. Si trova nel Raval, uno dei quartieri più etnici di Barcellona, e nulla o quasi è cambiato dal 1820, anno della sua apertura. Ma meritano una visita anche Els Quatre Gats, il ristorante che è stato uno dei luoghi di riferimento del Modernismo catalano, o il Cafè de L’Òpera sulle popolari Ramblas.
Barcellona sa essere molto esoterica e gotica. Il tour nella città dei misteri non può non iniziare con una visita al quartiere la Clota, nel distretto di Horta-Guinardò, dove rivive l’anima antica e popolare della città. Ci sono ancora tracce del suo passato rurale, con i contadini che vivevano nelle fazendas, le fattorie tipiche spagnole. Nel Raval, resiste invece la più antica libreria della città: fondata nel 1931 ha una superficie di oltre 600 metri, contiene più di 100mila libri su qualsiasi argomento, ma anche una sala a sinistra, denominata Cimitero dei libri dimenticati che ha dato ispirazione alla scrittura del romanzo “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón.
Per chi ama l’atmosfera noir e misteriosa decantata dal romanziere catalano, l’ideale è perdersi tra le strette e buie vie del Barrio Gòtico. Attraversare il quartiere, centro storico della città, significa perdersi tra strade, piazze e monumenti: un tour suggestivo fra segreti e leggende antiche, edifici medievali ma anche edifici moderni, musei, bar e ristoranti. Nel cuore del quartiere, la Catedral de la Santa Creu i Santa Eulàlia è uno de simboli della città, costruita nel XIV secolo, ma finita soltanto nei primi anni del XX secolo. La strada che la costeggia è il Carrer del Bisbe, una delle strade più affascinanti del quartiere. Oltre la fontana della Portaferrissa, nel luogo dove sorgeva una porta nella muraglia medievale, la chiesa di Santa Maria del Pi con il suo enorme rosone dai colori vivaci e la plaça Sant Felipe Neri, è uno degli angoli più belli e solitari.
Zafòn ha ambientato la sua città decadente anche tra le colline del Tibidabo e il Castell de Montjuïc, l’ex carcere che oggi ospita la Fondazione Joan Mirò.
Mistero e fede si incontrano nel Circuito delle Madonne Nere, effigi misteriose strettamente connesse con gli inizi del Cristianesimo e con i culti pagani di Madre Terra, ma legate anche alla figura leggendaria di San Luca. Barcellona, unica città al mondo, ne annovera ben 4 solo nel centro storico, oltre alla celebre Vergine di Montserrat, custodita in un monastero a 40 km dalla città.
Chi non ha mai sognato di giocare a perdersi in un labirinto? Un luogo molto poco conosciuto è il magico giardino segreto di 9 ettari del Parc del Laberint d’Horta. Si trova a Passeig dels Castanyers ed è il giardino più antico e meglio conservato della città. La sezione neoclassica del parco ospita un labirinto e le relative terrazze di ispirazione italiana. Nel cuore del labirinto si trova la stuatua di Eros, il dio dell’Amore.
Barcellona è una delle città più verdi. I Jardins de Joan Brossa a Montjuic offrono una vista sul centro città. La grande area, nel fine settimana, ospita eventi e dj set di musica elettronica con ospiti internazionali, ma anche spazi dedicati alle famiglie con food trucks e zone relax. I Jardins de Ca n’Altimira sono invece un importante esempio di architettura di fine 800 costruiti dal milionario Josep Altimira. Al suo interno ci sono gallerie sotterranee, uno zoo e una ex casa di campagna, la Ca N’Altamira. Sulla collina alta fra quelle che circondano la città, Tibitado è il posto dove le famiglie barcellonesi si ritrovano durante i weekend con la sua maestosa ruota panoramica che garantisce il punto di osservazione più alto su Barcellona. Per visitare il parco, la ferrovia che collega la città alla funicolare è la più antica di tutta la Spagna.
Il mare di Barcellona non è solo la celeberrima Barceloneta con il suo brulicare incessante di turisti, soprattutto nei mesi caldi. La spiaggia di Garraf è un piccolo villaggio ad appena trenta minuti di treno. Qui tutto è rimasto intatto dalla trasformazione urbana della metropoli e sarannno felici gli amanti di Gaudì, perché qui sorgono le cantine Güell.
Salendo verso il Montjuic, si entra nei Jardins Laribal, che si trovano nei paraggi della Fontana Magica. Stranamente trascurati dai più, i giardini ricordano i virtuosismi dell’Alambra di Granada, e fanno da cornice ad uno splendido Teatro Greco, realizzato nel 1929, in occasione dell’Esposizione Internazionale di Barcellona, dagli architetti Reventós Ramon e Nicolau Maria Rubió, che si ispirarono alla pianta del teatro di Epidauro. La superficie del teatro è di 460 metri quadrati e può ospitare circa 1.900 spettatori.
Restando in zona Montjuic – vera e propria fucina di siti da scoprire come il Cimitero Monumentale, il Poble Espanyol e il Museo di Mirò – meritano una visita i Giardini Botanici. Sono un luogo magico, uno scrigno ricco di piante e alberi provenienti da tutto il mondo.
Patria e rifugio di artisti di calibro internazionale, in tanti hanno legato il proprio nome a quello di Barcellona. Picasso, Gaudí, Miró, Dalí e molti altri l’hanno resa illustre ed oggi la città è ricca di musei e spazi d’arte en plein air. Il Museo Picasso nel Barrio Gòtico, La Fundació Joan Miró al Castell de Montjuïc, il Museu Europeu d’Art Moderna (MEAM) nel quartiere El Born e il Museu d’Art Contemporània (MACBA) al Raval sono i più visitati.
Meno turistici ma altrettanto interessanti sono le tante gallerie disseminate in città o il Caixa Forum nei pressi di Montjuïc, il Museo del Design, situato nello sfavillante Disseny Hub dedicato all’oggettistica, al design e alle arti decorative, il brillante Museu Egipci e il CosmoCaixa, che si dedica completamente alla scienza per stimolare la conoscenza e l’opinione scientifica dei cittadini.
Barcellona è una delle mete più gay friendly d’Europa, al pari di Amsterdam, Madrid, Londra e Berlino, complice una sensibilità laica e liberal diffusa, lontana da pregiudizi e fobie sociali. Nel 2005 la Spagna è stato il quarto Paese nel mondo a legalizzare il matrimonio per le coppie omosessuali, mentre è del 2014 la legge contro l’omofobia. Barcellona, in particolare, è da anni sinonimo di libertà e accoglienza per le persone Lgbt+. La vita notturna locale offre un un’ampia scelta di locali, bar e club concentrati soprattutto nel quartiere dell’Eixample, ribattezzato proprio per questo gayxample. In particolare le vie Villarroel, Casanova, Muntaner e Aribau, tra la Gran Via e Mallorca, sono il “cuore gay” di Barcellona, mentre Mar Bella è la spiaggia Lgbt+, nonché l’unica nudista della città.
Il Gay Pride si svolge ogni anno a giugno e il Circuit di agosto è uno dei festival gay più famosi d’Europa, ma più interessanti sono i tanti party disseminati in città, soprattutto quelli legati alla musica elettronica e i nuovi suoni. A pochi chilometri dalla città, un’altra meta molto popolare tra la comunità lgbt+ è la località catalana di Sitges, soprattutto per le sue spiagge.
Gracia è il quartiere che non ti aspetti, animato dalla maggior parte da catalani con le loro famiglie, studenti ed artisti. Le sue piazzette, dove il tempo scorre lento, sono il luogo di ritrovo in cui rilassarsi o trascorrere la serata. Oggi Barcellona è considerata una delle dieci capitali dell’arte urbana nel mondo e Gracia, in particolare, è un museo a cielo aperto. L’artista locale Axe Colours riproduce in modo sorprendente i protagonisti delle serie tv dei nostri giorni come The Walking Dad, Games of Thrones, Breaking Bad e le sue opere sono soprattutto nelle strade di Carrer de Verntallat, Carrer de Bruniquer e Carrer de Montmany.
Un tempo distretto industriale di Barcellona, anche i muri di Poblenou sono una galleria di Street Art. Il barrio oggi ospita artisti e startup nelle sue fabbriche inutilizzate e si sta affermando come epicentro delle arti emergenti.
All’incrocio fra Comtes d’Urgell e Floridablanca si trova invece una ex fabbrica di carbone: la Carboneria è uno dei luoghi iconici della Barcellona alternativa. L’edificio è stato occupato dal 2008 al 2014 e sulla facciata, un enorme murale raffigura un’immensa mongolfiera con uno dei balconi che funge da cestino.
La capitale catalana è la meta privilegiata per milioni di ragazzi e non solo che la scelgono per viverci o trascorrere le vacanze. Barcellona è sempre vivissima ed estremamente stimolante e la musica è una componente essenziale nel muovere i flussi turistici, soprattutto d’estate. Due grandi festival in particolare sono diventati la mecca per appassionati di musica e clubbing. Il Primavera Sound, nato nel 2001, è dedicato alla musica indie e d’avanguardia, ma non solo. Dopo la pausa dovuta alla pandemia da Covid del 2020, tornerà dal 2 al 6 giugno prossimi.
Il Sonar, invece, è tra gli appuntamenti più attesi dai clubber e dagli appassionati di musica elettronica e arte multimediale, in programma dal 17 al 19 giugno 2021. Dopo la pandemia, torniamo a viaggiare, ma anche ad ascoltare la buona musica dal vivo, rimasta in silenzio per troppi mesi.
Foto di Ignacio Brosa, Pedro de Sousa, Miltiadis Fragkidis, Miltiadis Fragkidis, Miltiadis Fragkidis, Frans Ruiter, Denise Jones, Ken Cheung.
Di Mauro Orrico
Salentino di origine, romano di adozione, è laureato in Scienze Politiche (La Sapienza) con Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Ha lavorato per Rai3 e La7d. Da 14 anni è anche organizzatore di eventi di musica elettronica e cultura indipendente. Nel 2014 ha fondato FACE Magazine.it di cui è direttore editoriale..