Il nero è un colore primario puro, nel linguaggio della moda simbolo di eleganza e glamour. Il bianco è il suo sposo naturale, il partner civile delle unioni fashion. Ombra e luce, oscurità e candore, fascino dark e ricerca esoterica. Perché la moda per “BlackBlessed”, il brand delle sorelle Floriana e Monica Serani, è l’incontro di culture, passione per le religioni, riflesse su abiti che vivono della tradizione sartoriale italiana, con l’innovativa marcia in più della sperimentazione. Interpretazione, con una grammatica minimal, del classico e dell’intramontabile. Mix poliglotta di generi che confluiscono in uno stile e in un’estetica riconoscibili, anche se le lingue, che si fondono nel dialogo di BlackBlessed con la moda, sono molteplici. Come nell’ultima collezione primavera-estate 2016, “Nomen Omen”, in cui il nome è un presagio di nuove armonie fatte di linee e forme, spezzando, con picchi di colore, la monocromia che contraddistingue il brand e omaggiando Roma, la città in cui il marchio vive e produce.
Floriana e Monica Serani ci raccontano la loro esperienza, gli sforzi per far crescere una startup di moda in Italia e i successi, arrivati presto grazie allo shopping online. Offrendoci un valido spunto di riflessione su quanto oggi, nel mondo fashion, le sfilate non siano più di moda.

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BLACKBLESSED | L’INTERVISTA

Facciamo un salto indietro. Come nasce BlackBlessed?
Floriana Serani: BlackBlessed nasce dalla mia passione per la moda. Ho fatto studi diversi, non ho frequentato accademie, ma già da piccola disegnavo. I miei non erano d’accordo con il fatto che frequentassi un liceo artistico, preferivano un percorso di studi che mi consentisse di avere un lavoro sicuro. Alla fine mi sono laureata in lingue orientali, in particolare cinese e giapponese. Ho vissuto in Cina per motivi di studio e di lingua e, durante il periodo universitario, lavoravo in un negozio di abbigliamento che mi ha dato l’opportunità di conoscere addetti ai lavori. In Cina alcuni brand mi hanno richiesto di fare ricerca su industrie che producessero le loro creazioni e ho iniziato a fare da tramite per brand italiani che volevano produrre in loco. Seguendo tutto il percorso produttivo e creativo, ho lavorato come buyer per brand cinesi e per negozi locali. Nel 2008 decido di aprire un blog, quando ancora non c’era il boom del fenomeno blogger e, tramite Google Analytics, ho notato di avere follower, ho aperto uno shop online con i miei prodotti, realizzandoli in Cina. Dopo poco tempo ci ha contattato Topshop per lo store di Oxford Circus a Londra e da allora siamo state catapultate nel sistema moda a ritmi velocissimi. Così il fashion è diventato un vero e proprio lavoro, con tanto di timing e schedule da rispettare.

Floriana è il lato creativo, ma c’è qualcuno che deve mettere in ordine le sue idee. Monica è la mente razionale e il lato organizzativo della coppia. Come si gestisce Floriana?
Monica Serani: Gestire Floriana è molto difficile. È un vulcano di idee, dal classico rapporto tra sorelle ci siamo ritrovate a collaborare per far crescere un un progetto lavorativo comune. Ho studiato Comunicazione d’impresa e marketing all’università, quindi il mio profilo era in linea con la figura professionale che mancava per mandare avanti il brand sul piano commerciale. Quindi, da sorella e da professionista, mi sono detta “Floriana, se ti serve una figura di supporto, eccomi!”.

BlackBlessed, il fascino dello stile dark. Il nero è un affare di famiglia?
Floriana e Monica Serani: Assolutamente sì, dalle origini. Nostra madre è sarda e ad Agosto nel centro del piccolo paesino di Mogorella in provincia di Oristano, dove andavamo in vacanza con i nostri genitori, ammiravamo le signore più anziane vestite di nero. È un classico. Siamo sempre state appassionate di quegli aspetti culturali che mescolano sacro e profano, amiamo la storia dei culti, delle religioni, dei simboli, l’esoterismo. Ci riportano ad un immaginario dark e gotico, concretizzatosi poi nella nostra visione stilistica. Nostra madre è sarta e ci ha insegnato come deve essere una giacca con un bel taglio, come scegliere i tessuti, come deve cadere un pantalone Le nostre esperienze di vita e di studio all’estero ci hanno portato, invece, alle contaminazioni internazionali e culturali.

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Mamma sarda e sarta, la passione per l’esoterismo, la storia delle religioni, strizzando l’occhio alla cultura orientale. Come si fondono questi mondi?
Floriana Serani: Gran parte della mia vita fino ad oggi l’ho vissuta in Cina. Ho tanti amici lì, parlo cinese, ho vissuto tra Tokyo, Pechino, Shanghai, Seoul e Hong Kong. Ho appreso da quella civilità anche i gusti culinari e soprattutto estetici che si riflettono, influenzandola, sulla mia visione stilistica, creando un singolare mélange che rende riconoscibile il nostro brand.

Nelle vostre collezioni non manca però il total white…
Floriana e Monica Serani: Il bianco ha una valenza simbolica identica al nero. Ci piacciono i contrasti e i dualismi, anche nel logo “BlackBlessed” si possono notare le due “B” specchiate. Tutto e il contrario di tutto, le antitesi e gli ossimori fanno parte della nostra filosofia creativa.

Il mood orientale oggi va molto di moda, sentite di aver precorso i tempi?
Floriana Serani: Non ritengo di essere nella categoria di chi ha precorso i tempi. Avendo un background e un’estetica di riferimento che spazia dalla sartorialità italiana al mondo nipponico con tagli che richiamano gli origami, sento che “BlackBlessed” è una mia creatura. La ricerca è alla base di ogni collezione e c’è un fil rouge che identifica il marchio, rendendolo riconoscibile anche se di nicchia.

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E la riconoscibilità, soprattutto nella moda, è fondamentale…
Floriana e Monica Serani: Siamo riconoscibili e abbiamo tratti distintivi. I tagli e il tocco sartoriale italiano con quell’aura dark non sono molto comuni. Ci sono tanti nuovi brand che puntano su un mood simile ma basato sullo street style unisex. Noi non dimentichiamo la femminalità nelle nostre collezioni e non ci riconosciamo in quel fenomeno di massa.

Con la vostra originalità fate tendenza. Avete avuto successo con un prodotto di nicchia attraverso lo shopping online. Ma non avete mai sfilato. Perché?
Floriana Serani: Abbiamo dei punti di riferimento, quel giusto mix che proviene da ciò che siamo, dal nostro background,dalle nostre esperienze di vita. Non siamo un brand di haute couture, la filosofia della nostra label si basa su abiti che hanno un gusto dark a prezzi democratici e accessibili, calcolando i rientri di una società con i suoi costi, naturalemente (Monica docet). Produciamo una linea con un determinato stile ad un prezzo medio che tutti possono permettersi. Copriamo un gap sul mercato per cui prima questa tipologia di collezioni era accessibile solo attraverso marchi con un target medio-alto.

Discorso anticipatorio di una nuova tendenza della moda che, in base ai cicli produttivi, sembra ormai vedere le sfilate come qualcosa di obsoleto. Tra passerelle, produzioni e distribuzioni. La moda si muove verso questa direzione?
Floriana e Monica Serani: Nel fast fashion le sfilate non hanno molto senso, le giustifichiamo di più per l’alta moda, soprattutto per i marchi affermati, in cui il concetto stesso di sfilata è anche sinonimo di glamour oltre che di ritorno di immagine per la casa di moda.

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Siete romane e giovani. Come mai non avete mai partecipato, pur avendo una distribuzione consolidata, al concorso per i nuovi talenti “Who Is On Next?”, di Altaroma e Vogue Italia?
Floriana Serani: Non conosco bene i parametri per partecipare al concorso “Who Is On Next?”. Da quando abbiamo iniziato siamo entrate subito da Topshop, con una distribuzione internazionale. Per WION?, probabilmente, bisogna essere ancora più emergenti, o non avere una rete di distribuzione così capillare. Non ho frequentato scuole di moda, sono autodidatta, e non so se per partecipare al concorso sia necessario aver frequentato un’accademia di moda. Ciò non toglie che ci piacerebbe partecipare, se si presentasse l’occasione. È l’unica piattaforma in Italia che consente di dare uno sbocco lavorativo concreto ai giovani talenti della moda. Noi abbiamo fatto tutto da sole e siamo ancora in startup, se WION? potesse esserci d’aiuto per espanderci sarebbe una grande opportunità.

Quante collezioni e linee produce annualmente BlackBlessed?
Floriana e Monica Serani: BlackBlessed produce annualmente due collezioni, la fall-winter e la spring-summer. All’interno della linea principale, composta da circa cinquanta pezzi, con aperture tessuti e colori, presentiamo anche alcune capsule collection, minicollezioni che nascono dalla collaborazione con cantanti, artisti, designer,altri brand, come è avvenuto con Nike.

Collaborazoni che diventano anche una strategia di comunicazione e, se vogliamo, di co-branding. Chi sono le celebrities vestite da BlackBlessed?
Floriana e Monica Serani: Gli affezionati sono tanti: Elisa, Asia Argento, Sarah Felberbaum, Alessandra Amoroso, Baby K, Luca Tommassini, Demi Lovato per la finale di “X Factor Usa”, i Pixies con cui abbiamo collaborato per un loro video. La sinergia di “BlackBlessed” con attori e cantanti, e più in generale con il mondo dello spettacolo e dell’arte, è continua.

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Quale celebrity vi piacerebbe vestire con una vostra creazione?
Floriana e Monica Serani: Tre su tutte? Rooney Mara, Madonna e Rihanna.

Quali sono i progetti in cantiere? Verso cosa vi state evolvendo?
Floriana e Monica Serani: Il nostro stile è molto apprezzato nel Middle East: l’estetica dark, gli abiti non troppo scorperti ma accollati, le silhouette rigorose e minimal rendono il nostro brand molto desiderato dalle donne musulmane. Ci adattiamo alla tradizione del luogo. Ci piacerebbe consolidare la linea uomo e aprire un negozio monomarca.

Quindi,in un certo senso, avete anticipato Dolce e Gabbana. L’abito che si adatta al luogo…
Floriana e Monica Serani: Sì, qualche tempo fa ci hanno chiesto una collezione di hijab e, di recente, abbiamo anche realizzato una giacca con mantella che diventa copricapo.

Un sogno nel cassetto di Floriana e Monica?
Floriana Serani: Il lavoro mi assorbe h24. Mi piacerebbe far crescere il progetto BlackBlessed, senza trascurare la vita personale, costruire una famiglia e adottare un pincher.
Monica Serani: Sicuramente consolidare il lavoro, portarlo avanti e regalare soddisfazioni anche ai nostri genitori che ci hanno sopportato e supportato nel nostro progetto. In particolar modo nostro padre che, da quando è andato in pensione, è diventato “BlackBlessed” anche lui.
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Credits Photo Campagna SS 16:
Photographer: Tania Alineri
Model: Olivia Iacobucci
Make Up: Daisy Calleja
Hair: Contestarock Hair
Clothes: Blackblessed SS16 Collection

Web site: www.blackblessed.com

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