Ha lasciato un marchio indelebile nella pittura astratta italiana. Carla Accardi, nata a Trapani 89 anni fa, si è spenta ieri all’ospedale Santo Spirito a Roma, città in cui viveva dal 1949, quando giovanissima si trasferì nella Capitale, prendendo subito parte all’avanguardia astrattista.
Con Attardi, Consagra, Turcato, Dorazio, Guerrini, Concetto Maugeri, Perilli, Sanfilippo, sposato nel 1949, ed altri diede vita al gruppo di Forma 1 riunito intorno alla Libreria Age d’Or di via del Babuino, nel cuore di Roma. Nella stessa strada ha sempre vissuto e lavorato. In questi giorni stava preparando opere per una nuova mostra in Belgio.
Il suo vastissimo curriculum vanta esposizioni nei maggiori musei e rassegne internazionali.
Negli anni Cinquanta, nel clima di cultura informale, propose serie libere di segni bianchi su fondi neri. Gli anni Sessanta la videro immersa nella militanza femminista e nel 1964, alla Biennale di Venezia, si impose all’attenzione internazionale.
Negli anni Settanta la sua ricerca la porta alle «Tende», vere e proprie strutture abitabili e percorribili, e negli anni Ottanta alla sperimentazione delle tele grezze da cui trapelano stesure cromatiche di varia intensità.
Tra le pioniere del femminismo in Italia, fece parte con Carla Lonzi del gruppo «Rivolta Femminile». Nel 1996 fu nominata membro dell’Accademia di Brera e nel 1997, fece parte della Commissione per la Biennale di Venezia nel ruolo di consigliere.
Nel 2012 affermava: «Io sono per una pittura che è veramente astratta, però con un contenuto attuale».
L’artista avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 9 ottobre.