La condizione è che vengano rispettati “criteri stringenti” di ammissibilità alle risorse e che il piano sia accompagnato da un percorso di rientro del debito. Sta prendendo forma il Piano nazionale di ripresa messo in piedi dal governo Conte per accedere ai fondi previsti dal Recovery fund europeo. Sono le misure pensate per risollevare l’Italia dall’emergenza Covid, riassunte in 38 pagine e 32 slide, inviate dall’esecutivo al Parlamento, nelle scorse ore. Sono state approvate poco più di una settimana fa dal Comitato interministeriale per gli affari europei al termine di un lungo lavoro di analisi. Si tratta ovviamente ancora di proposte, ma l’impianto è piuttosto chiaro.
Salario minimo. Una delle novità principali riguarda l’introduzione del salario minimo legale, proprio nel giorno in cui la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ha chiesto che venga adottato da tutti i Paesi Ue.
Sanità, più posti letto. L’obiettivo primario è quello di migliorare la qualità ricettiva degli ospedali, come l’aumento dei letti in terapia intensiva; introdurre un fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina; migliorare le cure a domicilio per superare le attuali carenze del sistema delle Rsa.
Digitalizzare il Paese. Il primo passo è quello del completamento della rete nazionale di telecomunicazioni in fibra ottica di cui si è tanto parlato nelle scorse settimane e che vede tra i protagonisti Enel e Tim. Si punta anche a realizzare datacenter sul territorio nazionale e fare investimenti sul cloud. Previsto anche l’arrivo dell’Identità Digitale unica per cittadini e imprese, unitamente allo sviluppo del 5G.
Fisco. Il governo ribadisce la necessità di introdurre una “riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta”, per abbassare la pressione fiscale su famiglie e ceti medi. L’esecutivo ha deciso di disattivare anche tutti gli aumenti di Iva e accise previsti dalle clausole di salvaguardia.
Concessioni autostradali. Il punto di partenza è una revisione delle concessioni autostradali per garantire maggiore trasparenza e competitività tra gli operatori. La rete autostradale deve adeguardi alla progressiva diffusione dei veicoli elettrici, tramite la dotazione di colonnine per la ricarica veloce.
Rete ferroviaria. Capitolo a parte è il completamento dei corridoi ferroviari pensato per ridurre il divario tra Centro-Nord e Mezzogiorno.
Ambiente. Una grande fetta delle risorse in arrivo da Bruxelles deve essere spesa obbligatoriamente per la lotta al climate change. Obiettivo è favorire una graduale decarbonizzazione dei trasporti, attuare rimboschimenti di vaste aree del Paese con un programma di forestazione urbana. Sono previsti anche investimenti in economia circolare partendo da rifiuti e fonti rinnovabili e una fiscalità vantaggiosa per le imprese sostenibili.
Le condizioni. Per accedere ai fondi, i progetti di spesa evono rispettare “criteri stringenti” di ammissibilità alle risorse: “piena coerenza” con gli obiettivi; “significativo impatto positivo” su crescita del Pil potenziale e dell’occupazione; costi e impatti economici, ambientali e sociali “quantificabili, motivati e ragionevoli”; indicazione della tempistica e modalità di attuazione, con target intermedi e finali; “chiara identificazione” del soggetto attuatore.