Venerdì, il presidente ucraino Zelensky e quello Usa Donald Trump hanno litigato duramente alla Casa Bianca. I due leader hanno alzato la voce ed è saltato l’accordo sulle «Terre rare».
La Redazione
L’incontro di venerdì tra Zelensky e Trump avrebbe dovuto portare alla firma dell’accordo per cedere agli Stati Uniti parte degli introiti derivanti dalle risorse minerarie ucraine. In una discussione che ha coinvolto anche il vicepresidente americano JD Vance, i due leader però hanno alzato la voce e si sono interrotti a vicenda, in uno scontro che non ha precedenti per due presidenti di paesi alleati che si incontrano alla Casa Bianca.
Dopo il litigio avvenuto davanti ai giornalisti, il presidente ucraino se n’è andato, e la conferenza stampa congiunta è stata cancellata. Così, è saltata anche la firma dell’accordo sulle «Terre rare».
Durante la lite, Trump ha detto a Zelensky che sta «giocando d’azzardo con la possibilità della Terza guerra mondiale» e che senza la firma dell’accordo sulle risorse minerarie ucraine gli Stati Uniti avrebbero ritirato il proprio sostegno. Dopo l’incontro, il presidente americano ha scritto sul suo social network Truth che Zelensky non è «pronto per la pace» e che ha «mancato di rispetto agli Stati Uniti» e «potrà tornare quando sarà pronto per la pace».
Poco dopo, sui social sono arrivati i messaggi di solidarietà a Zelensky da parte dei leader europei, di tutti i vertici dell’Ue e del presidente canadese Justin Trudeau.
La violenza degli attacchi del presidente americano è stata sorprendente e dopo il disastroso incontro alla Casa Bianca e il fallimento dell’accordo sulle «terre rare, non è chiaro cosa succederà adesso.
Cosa sono le «terre rare»
Kiev possiede grandi giacimenti sotterranei per un valore di 11,5 trilioni di dollari non solo di terre rare come lo scandio, ma anche di altri minerali essenziali, come litio, grafite, cobalto e titanio. Queste risorse producono un mercato globale che vale già quasi 11 miliardi e che entro il 2031 raggiungerà i 21,7 miliardi di dollari con un ritmo di crescita del 7,4% l’anno. Queste materie prime sono indispensabili nell’industria tecnologica e in quella della difesa. Ad esempio, si usano per creare magneti permanenti, fibre ottiche ma sono fondamentali anche per le turbine eoliche e i pannelli solari. Molti dei giacimenti di materie prime critiche si trovano proprio nel Donbass.
Foto copertina © dal profilo X di Volodymyr Zelensky