Il Protocollo di intesa è stato firmato a Roma: la ‘Regina delle strade’ potrebbe diventare il 59° sito italiano.

La via Appia Antica, che attraversa metà della penisola italiana in latitudine, collega la città di Roma con quella di Brindisi in Puglia e mostra bellezze culturali e paesaggistiche, testimonianze infrastrutturali, archeologiche, architettoniche, funerarie e civili ben conservate lungo l’intero tracciato che rappresentano un bene culturale di eccezionale valore per l’Italia e per il mondo.
La Regina Viarum di 900 chilometri, da pochi giorni, è ufficialmente candidata a entrare nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco – di cui diventerebbe, nel caso, il 59esimo sito italiano. La cerimonia della firma del Protocollo di intesa per la candidatura si è svolta a Roma, presso le Terme di Diocleziano.

Foto: parcoarcheologicoappiaantica.it

Il progetto, promosso direttamente dal ministero della Cultura attraverso gli uffici centrali e periferici, coinvolge 4 regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra province e città metropolitane, 73 comuni, 15 parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere. Tutte a sostenere la strada consolare che collega Roma e Brindisi, eccellente prototipo del sistema viario romano.

La strada nacque per agevolare le operazioni militari delle truppe romane dirette verso l’Italia meridionale durante la seconda guerra sannitica (326 – 302 a.C.), ma contribuì anche ad incrementare il commercio e a diffondere la cultura greca grazie al porto di Brindisi che forniva un collegamento diretto con la Grecia, l’Oriente e l’Egitto. Infatti nei secoli successivi a Roma si diffusero il teatro, la lingua greca, l’arte e la letteratura ellenica.

parcoarcheologicoappiaantica.it