Alessandra Todde, candidata di Pd, M5s e sinistra, ha battuto Paolo Truzzu, candidato unitario del centrodestra. È la prima governatrice pentastellata d’Italia. Le regionali sarde sono la prima clamorosa sconfitta per la premier Meloni.
La Redazione
Dopo un lunghissimo scrutinio al fotofinish, iniziato alle 7 di lunedì, il dato è ormai certo: la parlamentare del M5s ed ex viceministra dello sviluppo economico nel governo Draghi Alessandra Todde ha vinto le elezioni regionali in Sardegna, con il 45,4%. Sostenuta da 10 liste di centrosinistra tra cui Pd, Alleanza Verdi Sinistra e M5s, ha sconfitto il candidato unitario del centrodestra, l’attuale sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, fermo al 45%.
«Sarò la prima presidente donna. È la risposta dei sardi ai manganelli», sono state le parole di Todde ai microfoni. Dopo il saluto ai militanti, c’è stata poi la foto e l’abbraccio con Elly Schlein e Giuseppe Conte. Per i due leader: «Cambia il vento».
Si è fermato all’8% il candidato del “terzo polo” e Rifondazione Comunista Renato Soru che ha ammesso la sconfitta e non entrerà in consiglio regionale. Resta fuori anche la quarta candidata, Lucia Chessa di Sardigna R-esiste all’1%.
Alessandra Todde si è imposta nelle grandi città e nelle circoscrizioni di Cagliari, Sassari, Nuoro, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias. Truzzu ha vinto nelle altre (Ogliastra, Olbia-Tempio e Oristano).
Quanto ai voti di lista, il Pd è il primo partito dell’isola con il 13,8%. Fratelli d’Italia è al 13,6%, il Movimento 5 Stelle è al 7,8%, Forza Italia al 6,3%. Alleanza Verdi e Sinistra raggiunge il 4,7%, mentre la Lega sprofonda al 3,8%. Va male +Europa con Azione con Soru, fermi all’1,5%.
La sconfitta di Meloni
La tornata elettorale sarda rappresenta un test importante per il governo e per entrambe le coalizioni, in vista delle Europee di giugno e delle elezioni regionali, che si terranno nei prossimi mesi in Abruzzo, Basilicata e Piemonte. La vittoria di Alessandra Todde smentisce tutti i sondaggi delle ultime settimane ed è la prima clamorosa sconfitta per Giorgia Meloni che ha fortemente voluto Truzzu, uomo di Fratelli d’Italia e sindaco di Cagliari, al posto del presidente uscente Christian Solinas, espressione della Lega e del Partito Sardo d’Azione, non ricandidato. La sconfitta brucia particolarmente nel capoluogo, dove il vantaggio di Todde è stato di ben 20 punti percentuali: una bocciatura doppia – come sindaco e come candidato governatore – per Truzzu e Meloni.
«Per il governo non cambia nulla», ha commentato Antonio Tajani di Forza Italia, ma le crepe nel centrodestra ci sono ed ora la premier teme l’effetto domino sulle prossime regionali, ad iniziare dall’Abruzzo, in cui si vota a marzo, con un candidato di centrosinistra che tiene insieme il campo largo al completo: Pd, sinistra, M5s, Azione e Italia Viva.