Una recente analisi di mercato che è stata effettuata da parte di Gameindustry, ha messo in evidenza come ci siano alcuni dati che spiegano piuttosto bene l’andamento nel corso degli ultimi mesi del mercato dei videogames entro i confini italiani.
Le informazioni che sono state tratte da tale indagine sono molto interessanti: se il 2020 è stato un anno particolarmente prolifico, anche per via della pandemia, è facile intuire come il 2021 possa essere ancora migliore, anche per via del fatto che non bisogna dimenticare come l’intero comparto dedicato al gaming, comprensivo dei casinò online, stia toccando vette e numeri mai visti in precedenza.
La pandemia ha certamente rinforzato tale trend in crescita, ma la rinnovata attenzione all’igiene che tutti siamo costretti a porre nelle attività quotidiane ha portato alla luce, grazie all’indagine che è stata effettuata dal blog L’insider, quali siano le console più sporche. E non solo, ma i batteri si nascondono in misura maggiore all’interno delle console oppure nei computer?
La prima risposta: i pc sono più sporchi delle console
Partiamo da un primo dato di fatto, in base a quanto emerso dall’indagine svolta dal blog di Betway. I computer sono di gran lunga più sporchi rispetto alle console per videogiochi. In modo particolare, i batteri vanno ad annidarsi soprattutto sulle tastiere, che presentano una media di 165 colonie di batteri per ciascun tampone eseguito. Non solo, visto che sui mouse si raggiungono numeri ancora superiori, con 247,5 colonie di batteri per tampone.
E pure il tasto con cui si accende il pc è uno dei punti in cui lo sporco e i microbi tendono ad annidarsi di più. Infatti, è molto più sporco in confronto a buona parte di tutte le altre componenti di un pc, ma anche delle altre console che sono state oggetto dello studio, con ben 115 colonie di batteri a tampone.
Questa console è un ricettacolo di microbi!
A detenere il primato tra le console per videogiochi in termini di quantità di batteri presenti nelle proprie componenti troviamo la PlayStation. Un duro colpo per gli appassionati, eppure la ricerca ha svelato come sul campione analizzato siano stati rivenuti ben 72,5 colonie di batteri per ciascun tampone. Vi sembra poco? Ebbene, confrontato con il quantitativo di batteri che si trovano su una tavoletta del WC, è un numero più che doppio.
Le componenti più sporche? È anche abbastanza facile prevederle, dato che si tratta dei joystick e dei pulsanti. L’accumulo di sporcizia si verifica in modo particolare in queste parti, in cui è stato registrato un numero di colonie pari a ben 190 per ciascun tampone eseguito. Nessun’altra console di nuova generazione ha toccato simili picchi di sporcizia. E non è finita qui: nei casi peggiori, lo studio ha individuato fino a 650 colonie di batteri per tampone: un dato che vale due volte quello considerato come accettabile sulla superficie di un ripiano in cucina.
La console più pulita
Se la Xbox tutto sommato presenta dei buoni dati, soprattutto se comparati con quelli fatti registrare dalla PlayStation, con in media 62,5 colonie di batteri per tampone, in realtà è la Nintendo Switch la console di nuova generazione che può vantare questo particolarissimo e curioso primato. La media di colonie di batteri per tampone è pari a 55 unità, meno di quelle individuate su una tavoletta del water. Positivi anche i dati in riferimento ai controller della Switch, dove il livello di sporcizia, ma in misura decisamente lieve, fino a toccare le 62,5 unità per tampone.