Il sole si scaglia sulla città vecchia e illumina la bellezza di una metropoli senza tempo. Istanbul conquista e affascina come poche città sanno fare nel mondo. Crocevia di culture, lambita dal Bosforo la città separa l’Europa dall’Asia. Con le antiche denominazioni di Bisanzio e Costantinopoli, Istanbul ha ricoperto il ruolo di capitale dell’Impero Romano d’Oriente, dell’Impero Bizantino, di quello Ottomano e persino dell’Islam. Nel 1923, dopo la fondazione della Repubblica turca, la città fu ribattezzata ufficialmente Istanbul.
La sua turbolenta storia politica e religiosa è riflessa dalla splendida architettura della penisola di Sultanahmet, tra la celeberrima Basilica di Santa Sofia, ex cattedrale cristiana poi convertita in moschea, il Palazzo Topkapi (Topkapi Sarayi), l’Ippodromo (Hipodrom), la Moschea Blu (Moschea di Sultanahmed) e l’Antica Cisterna. Turisti provenienti da tutto il mondo comprano souvenir, le tipiche spezie, ma anche oro e argento, al Grand Bazaar (Kapali Çarsi).
La Turchia è oggi più che mai un coacervo di culture e contraddizioni. Il crollo della lira turca, la svolta autoritaria del presidente Erdogan, per la prima volta in forte crisi nei consensi, fanno da contraltare ad un paese in cui il mercato immobiliare vive un boom senza precedenti e il turismo ricomincia a volare dopo gli anni bui degli attentati e della crisi politica seguita al presunto golpe. I nuovi grattacieli ridisegnano lo skyline della città. Tante aziende, anche italiane, hanno deciso di investire qui: in Turchia la burocrazia è più snella e la popolazione è molto più giovane rispetto al Vecchio Continente. Crisi e rinascita si incrociano, oggi più che mai.
Negli ultimi anni, Istanbul sta vivendo anche un altro boom, quello delle cliniche di chirurgia plastica ed estetica che, grazie alle politiche di defiscalizzazione volute dal governo, offrono interventi a prezzi molto più economici rispetto all’Europa, con cliniche e medici che nulla hanno da invidiare alle strutture europee. Istanbul è ormai diventata la mecca, in particolare, degli interventi di trapianto di capelli. In più di 50mila, solo nel 2018, sono arrivati in città per sottoporsi alle nuove tecniche di trapianto Fue. Serkan Aigyn è stato uno dei primi medici, dalla sua clinica è partito un boom che non accenna a fermarsi. Con 2.650 euro tutto incluso, in 3 giorni, uomini, ma anche donne, provenienti da tutto il mondo si sottopongono ad interventi che garantiscono il rinfoltimento anche radicale del cuoio capelluto. Il prezzo include l’impianto fino a 5mila bulbi, 3 notti in albergo a 5 stelle all inclusive, trasporti, un driver e un interprete sempre a propria disposizione. Un servizio e prezzi che nulla hanno a che vedere con le cliniche europee, dove il prezzo non è inferiore ai 7-8 mila euro e i bulbi impiantati sono anche molti meno. E dopo pochi mesi, il risultato è garantito.
Non solo turismo e mercato immobiliare. Istanbul è anche capitale della creatività. In questi anni la fashion map si è decisamente allargata, ben oltre i confini delle quattro capitali della moda: New York, Londra, Milano e Parigi. Con la sua Istanbul Fashion Week , la città è tra le nuove mete del glamour e della creatività mondiale. Il duo di stilisti Volkan Güzelce e Koray hanno fondato nel 2012 il marchio Brand Who, uno degli eventi più attesi della manifestazione. L’IMA – Istanbul Moda Akademisi, la piattaforma che riunisce i neodiplomati delle migliore scuole di moda della Turchia, quest’anno celebra i 10 anni. La scena della moda turca si rivela un incontro di culture e stili in evoluzione da tenere d’occhio, e il Paese oggi vanta una delle maggiori produzioni ed esportazioni tessili al mondo.
Istanbul appare un melting pot dove antiche tradizioni convivono con la modernità, come si vede dalle nuove architetture, i tanti alberghi e i numerosi club che si susseguono a Taksim, il quartiere più europeo e laico della città, dal quale nel 2013 sono partite le rivolte dei giovani turchi. La repressione governativa non ha spento tuttavia gli animi e le speranze delle nuove generazioni che guardano all’Europa e al futuro con un approccio molto più liberal delle generazioni precedenti, e difendono gli ideali laici e democratici di Kemal Ataturk, il rivoluzionario padre della patria. Good morning Istanbul.