L’Italia torna in zona giallo “rafforzato”, ma 5 Regioni sono arancioni. Da sabato 16 gennaio, arriva il nuovo Dpcm.
Da ieri, lunedì 11 gennaio, cinque regioni – Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Veneto e Sicilia – diventano zona arancione e devono pertanto rispettare le restrizioni stabilite dal decreto legge approvato lo scorso 3 dicembre per contrastare la diffusione della pandemia da coronavirus. Il resto d’Italia torna invece giallo, ma “rafforzato”. Le nuove misure valgono fino a venerdì 15 gennaio. Mercoledì, il ministro della Salute Roberto Speranza presenterà il nuovo Dpcm – in queste ore allo studio – che entrerà in vigore dal 16 gennaio e sostituirà quello attualmente vigente. Secondo le prime indiscrezioni, con il nuovo Dpcm, dovrebbe essere vietato l’asporto dai bar dopo le 18 e confermato lo stop allo spostamento tra regioni, sarà introdotta la “zona bianca” con Rt sotto lo 0,5 e in quelle gialle potrebbero riaprire i musei.
Cosa si può fare in zona gialla
• Sono in zona gialla: tutte le regioni tranne Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Veneto e Sicilia.
• Il coprifuoco è confermato dalle 22 alle 5: di notte ci si può muovere solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Dalle 5 alle 22 ci si può spostare liberamente all’interno sia del proprio comune che della propria regione, senza il bisogno di esibire l’autocertificazione. Sono però vietati gli spostamenti tra regioni gialle, ma è sempre consentito rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Bar e ristoranti sono aperti fino alle 18 e dopo possono lavorare soltanto con le consegne da asporto.
Cosa si può fare in zona arancione
• Sono in zona arancione: Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Veneto e Sicilia.
• Restano in vigore le regole generali come il coprifuoco dalle 22 alle 5, mentre dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune. In zona arancione non ci si può spostare tra comuni, se non per motivi di lavoro, salute, necessità, ma si può sempre – quindi anche spostandosi tra regioni – rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione. Quest’ultima è considerata il posto in cui si vive “con una certa continuità e stabilità”: quindi le persone che vivono abitualmente nella stessa casa possono ricongiungersi. Bar e ristoranti possono lavorare soltanto con le consegne da asporto, mentre i negozi rimangono aperti, anche se con varie limitazioni.
In tutta Italia, restano ovviamente in vigore il divieto di assembramenti e l’obbligo di indossare la mascherina, anche all’aperto.