Da quando Elon Musk è entrato attivamente in politica al fianco dell’estrema destra e di Trump, i suoi affari sono precipitati. In Europa Tesla è crollata del 46%, con -76% in Germania.

La Redazione

Era il lontano 2003 quando a San Carlos, in California, nasceva la Tesla Motors. Oggi però i numeri parlano chiaro: Tesla sta perdendo terreno in tutto il mondo. In Europa, a febbraio 2025, il calo delle vendite ha raggiunto livelli drammatici: -76% in Germania, -55% in Italia, -45% in Francia, -42% nei Paesi Bassi, -48% in Norvegia e Danimarca, -10% in Spagna e -53% in Portogallo. Se il mercato europeo è sempre stato centrale per Tesla, i dati provenienti da altri continenti non sono più confortanti: in Cina le vendite sono scese del 49% a febbraio, mentre l’Australia ha registrato un calo del 66% delle immatricolazioni.
Nelle ultime settimane il crollo in borsa del titolo è perentorio, al punto che da inizio anno ha lasciato sul piatto già il 45% del valore, sperperando più dei 700 miliardi di dollari ricevuti dalla corsa elettorale.

Sorprendentemente, mentre Tesla perde quote di mercato, il settore dei veicoli elettrici nel suo complesso continua a crescere. In Germania, ad esempio, nonostante il crollo del marchio di Musk, le vendite di veicoli elettrici sono aumentate del 30,8%. Questo suggerisce che i consumatori non stanno abbandonando l’auto elettrica in generale, ma piuttosto stanno scegliendo alternative a Tesla.

Una delle spiegazioni più evidenti per il declino di Tesla è l’influenza politica sempre più marcata del suo CEO, Elon Musk. Il magnate sudafricano-americano ha assunto posizioni sempre più vicine all’estrema destra, sostenendo il partito tedesco AfD e attaccando le politiche migratorie dell’Unione Europea. Questo ha scatenato proteste in diversi paesi, con atti di vandalismo contro le concessionarie Tesla sia in Europa che in Australia.

Negli Stati Uniti, la situazione non è migliore. In California, mercato chiave per le auto elettriche, la quota di Tesla è scesa dal 60% del 2023 al 52,5% del 2025. Paradossalmente, Donald Trump, noto per la sua avversione alle auto elettriche, ha deciso di acquistare una Tesla e di portarla alla Casa Bianca. Un gesto che avrebbe dovuto rafforzare il marchio, ma che potrebbe rivelarsi controproducente, poiché molti attribuiscono proprio alla politica trumpiana l’attuale crisi del produttore texano.

La crisi di Tesla però non è solo una questione politica. L’azienda sta affrontando difficoltà strutturali e una concorrenza sempre più agguerrita. Il colosso cinese BYD (Build Your Dreams) sta scalzando Tesla dal primato nel settore delle auto elettriche. BYD ha registrato una crescita del 91% nel 2024 e solo a febbraio ha venduto oltre 318.000 veicoli, più di dieci volte il volume di Tesla in Cina nello stesso periodo.