Il presidente della Camera Nabih Berri ha dichiarato che “il Parlamento libanese sta studiando una legge al fine di legalizzare la coltivazione della cannabis per la produzione di farmaci”.
Il Libano per uscire dalla profonda crisi economica nella quale versa da anni, ha chiesto un parere sulle misure da introdurre ad una società di consulenza globale di nome McKinsey & Co. Tra le raccomandazioni, che saranno discusse dal Parlamento di Beirut, la società ha consigliato di approvare al più presto una legge per legalizzare e avviare l’esportazione di cannabis. La misura potrebbe portare nelle casse statali 1 miliardo di dollari, una ricetta “anti-crisi” che dovrà superare l’iter parlamentare, ma soprattutto le resistenze di Hezbollah che difficilmente rinuncerà all’oro verde senza vedersi riconosciuta una fetta importante della torta.
La coltivazione della cannabis è illegale in Libano, la legge punisce con la prigione il traffico di droghe anche se il consumo è in larga parte tollerato. La qualità dell’hashish prodotta nel paese è pregiata e le coltivazioni sono cresciute molto negli ultimi anni, anche a causa della guerra nella confinante Siria.
Se tale legislazione verrà approvata, il Libano diventerà il primo e unico paese arabo a legalizzare almeno un aspetto del commercio di cannabis, quello terapeutico.