La Gran Bretagna va al voto il 4 luglio. Secondo l’ultimo sondaggio, i laburisti avrebbero l’80% dei seggi: il premier conservatore Sunak verso la sconfitta.

La Redazione

In Gran Bretagna il partito conservatore del primo ministro Rishi Sunak si prepara a una sonora sconfitta alle urne. Giovedì 4 luglio, il cittadini Uk vanno al voto per eleggere la camera bassa del parlamento, la House of Commons e salvo clamorose sorprese per i laburisti potrebbe essere una nettissima vittoria. I sondaggi di tre istituti di ricerca politica – YouGov, Savanta e More in Common – prevedono un largo sorpasso del Labour Party, il partito laburista di centro sinistra guidato da Keir Starmer, sui conservatori di destra e sui liberaldemocratici.
Secondo le proiezioni di YouGov su un totale di 650 seggi i laburisti ne otterranno 425, i conservatori 108 e i liberaldemocraici 65. Savanta prevede che ai laburisti andranno ben 516 seggi, 53 ai conservatori e 50 ai libdem. More in Common, infine, si aspetta 406 seggi ai laburisti, 155 ai conservatori e 49 ai libdem.

Foto © dal profilo X di Rishi Sunak

Se i sondaggi dovessero essere confermati, sarebbe la più grande sconfitta della Storia moderna per il partito del premier Rishi Sunak e la più grande maggioranza di governo da cento anni a questa parte. Quel che è peggio, lo stesso primo ministro non verrebbe rieletto in Parlamento: e sarebbe la prima volta che succede nella Storia britannica. Assieme a lui, verrebbero spazzati via da Westminster i tre quarti dell’attuale governo.

Il Labour Party, guidato da Keir Starmer, sotto lo slogan «Change» ha inserito in programma il riconoscimento della Palestina e l’aumento dei fondi per la sanità e l’educazione pubblica. Sul piano economico il partito di centrosinistra ha promesso che non ci sarà nessun aumento delle tasse sul reddito. Quanto al lavoro, ha promesso misure quali salario minimo, diritto alla disconnessione, e abolizione del «fire and rehire», ossia quella pratica di licenziare i lavoratori per poi riassumerli con condizioni contrattuali peggiorative. Sul fronte net zero, il partito ha inserito l’espansione della tassa sugli extra-profitti per i produttori di oil&gas.

Il partito Conservatore, al contrario, propone tagli al welfare e al numero di dipendenti pubblici, tetto all’immigrazione, nuove prigioni e pene più severe per reati come il crimine con coltello e l’adescamento. Sul fronte net zero, ha invece promesso di non aggiungere nuove «tasse verdi» e l’apertura di nuove centrali nucleari.