Bruxelles ha ospitato la seconda edizione degli Stati Generali Europei del Turismo Lgbtq+, che in Europa vale 55 miliardi di euro per 67 milioni di arrivi nel 2023, in crescita del 28%.
La Redazione
Turismo inclusivo e sostenibile e nuovi trend sono stati i temi al centro della seconda edizione degli Stati Generali Europei del turismo Lgbtq+, l’evento annuale organizzato da ELTA, European Lgbtq+ Travel Alliance, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, in cui si incontrano i più grandi attori dell’industria di settore. Dopo Milano, che ha accolto la prima edizione con più di 200 partecipanti da 15 Paesi europei, la capitale dell’Ue Bruxelles ha ospitato il 16 maggio gli Stati Generali 2024. L’evento ha fatto il punto sui dati in forte crescita di un segmento strategico ed essenziale per il turismo contemporaneo.
In Europa il 9,6% della popolazione appartiene alla comunità Lgbtq+, secondo i dati IPSOS, e nel 2023 sono stati registrati 67 milioni di arrivi di turisti Lgbtq+, per un valore economico di 55 miliardi di euro, con una crescita del 27,9% del segmento sull’anno precedente. Inoltre, 2 milioni di persone impiegate nel turismo in Europa appartengono alla comunità.
Gli Stati Generali sono l’occasione per stimolare lo sviluppo, all’interno delle aziende, delle politiche inclusive che la stessa Unione Europea chiede con la pianificazione DE&I, con certificazioni riconoscibili a livello internazionale e politiche da adottare attraverso una formazione dedicata e autorevole.
“Siamo in un momento significativo per l’industria turistica e la comunità Lgbtq+ in Europa, un momento in cui ci stiamo impegnando nel promuovere un’ospitalità inclusiva e la creazione di posti di lavoro sicuri e rispettosi delle diversità, un obiettivo più cruciale che mai”, ha dichiarato Alessio Virgili, presidente di ELTA, aprendo gli Stati Generali. “Quello che costruiamo qui oggi è una piattaforma per discutere e promuovere pratiche che garantiscano accoglienza per tutti i viaggiatori nelle destinazioni turistiche e inclusività nelle aziende che vi operano, contrastando fortemente il ‘pink washing’ che da troppi anni permette alle aziende, dietro l’uso di semplici label, di autodefinirsi inclusive senza effettivamente adottare politiche di Diversity Equity & Inclusion che siano verificate da terze parti”.
Il Primo panel degli Stati generali ha coinvolto i rappresentanti del mondo dell’associazionismo, mentre il secondo ha visto condividere le esperienze e le migliori pratiche delle aziende turistiche che si impegnano a favore dei viaggiatori e dei lavoratori Lgbtq+. Nel terzo panel, infine, è stata messa in evidenza l’importanza degli approfondimenti di marketing e della raccolta dati su DE&I in Europa, utili per guidare le decisioni aziendali sulle politiche dell’industria dei viaggi e della società.
Nrl corso della giornata sono intervenuti, tra gli altri, Thomas Segretain, policy officer – European Commission (Tourism Unit-DG Grow), Enrica Tomei, vice chair del board di ELTA, Tatiana Veselova, Public Affairs and Corporate Comunication manager all’European Travel Commission, Clark Massad, vice presidente Global Partnership di IGLTA, Artur Lengyel, fondatore di Q Travel Malta, Eva Maria Lange, ceo e founder di Pink Iceland, Marko Mihailovic, direttore di Pride Society, Frederick Boutry, Diversity Nightlife e Sport Market advisor di Visit Bruxelles, Damiano Meola, direttore marketing di The Data Appeal Company, Philippe De Wulf, capo di VO Citizen di Bruxelles. Ha concluso l’evento Alessandro Cecchi Paone, testimonial del turismo Lgbtq+, che ha detto: “Ho fatto il primo coming out in Italia e sono un attivista per i diritti LGBTQ+, sono qui come candidato alle prossime elezioni, e voglio testimoniare come la politica sia importante per cambiare le cose, perché noi dobbiamo fare tutto il possibile affinché i visitatori della community internazionale vengano nei Paesi europei”.
Foto copertina: L.Watkinson – Unsplash