Israele, nella notte di ieri, ha bombardato la Striscia e ucciso oltre 400 civili, di cui 130 bambini. Per Medici Senza Frontiere, «è come i primi giorni di guerra e da due settimane non entrano più aiuti».

La Redazione

​La tregua nella Striscia di Gaza è stata infranta nella notte tra il 18 e il 19 marzo, quando le forze israeliane hanno lanciato una serie di attacchi aerei che hanno causato la morte di oltre 400 palestinesi, tra cui almeno 130 bambini. La strage rappresenta una delle giornate più letali dall’inizio del conflitto nel 2023. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che questi attacchi sono “solo l’inizio” e che le operazioni continueranno fino alla completa distruzione di Hamas e alla liberazione di tutti gli ostaggi israeliani. ​
Le autorità sanitarie di Gaza riportano che gli ospedali sono al collasso, con le morgue sature e una crescente crisi umanitaria. Le infrastrutture civili, comprese scuole e ospedali, sono state gravemente danneggiate. Questo drammatico sviluppo segna un ulteriore deterioramento della situazione nella regione, sollevando timori per una nuova escalation del conflitto e per le già disastrose condizioni umanitarie nella Striscia di Gaza.

Pressoché unanime è la condanna dei Paesi mediorientali, della Turchia, della Cina mentre si è limitata ad esprimere preoccupazione l’Europa, Italia compresa. L’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu Volker Turk si è detto invece «inorridito».

Per Al Mawasi Claire Nicolet, coordinatore emergenze di Medici Senza Frontiere, «è come i primi giorni di guerra, con la differenza che la popolazione ha sulle spalle 17 mesi di bombardamenti e da due settimane non entrano più aiuti».
Giorgio Monti, coordinatore medico di Emergency a Gaza, ha dichiarato al Corriere della Sera: «Prima della tregua esisteva la procedura di deconfliction, per cui operando nella cosiddetta “area umanitaria” e comunicando alle forze armate i propri spostamenti si aveva la garanzia di potersi muovere in sicurezza, con la tregua queste misure sono decadute, e non è chiaro in questo nuovo scenario se e in che modo verranno ristabilite».

Nuovi raid su Gaza

Nuovi raid israeliani si sono abbattuti su Gaza nella giornata di oggi: 13 sono i morti, ucciso anche un operatore Onu e altri quattro sono rimasti feriti in seguito al bombardamento israeliano della loro sede nel governatorato centrale di Deir al-Balah.