Gli italiani tornano a sorridere, anche se timidamente, sfoggiando fortunatamente denti in salute: è quanto sembrerebbe emergere combinando i dati relativi allo scorso anno, elaborati nell’ambito di indagini diverse dall’Istat e dall’ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), che illustrerebbero un settore in netta ripresa, dopo i difficili anni della crisi economica.
I numeri parlano chiaro: nel triennio 2015/2018, il valore del mercato della salute dentale è cresciuto del 4% in Italia, raggiungendo la ragguardevole cifra di 1,2 miliardi di euro. Buone notizie, in sostanza, per gli oltre 61mila professionisti italiani regolarmente iscritti all’albo e per le numerose cliniche sparse per la penisola. Più precisamente, lo scorso anno il numero degli studi associati nel Bel Paese si attestava attorno ai 5.000 circa, mentre quello delle classiche cliniche dentistiche risultava stabile attorno alle 36.000. In crescita gli ambulatori facenti parte di catene low cost, stimati attorno alle 500 unità.
Un sorriso in una buona salute non è certo solo un vezzo estetico, ma un requisito fondamentale per il benessere dell’individuo. In quest’ottica, la ripresa del settore odontoiatrico rappresenta senza dubbio un’ottima notizia; il reale stato della salute dentale degli italiani, tuttavia, continua ad essere lontano da quello auspicabile.
A recarsi almeno una volta all’anno dal proprio dentista di fiducia per una visita di controllo o per piccoli interventi (come ad esempio una pulizia dei denti) è solamente il 38% degli italiani. Dato ancora più allarmante, l’85% delle persone che hanno rinunciato ad una terapia dentistica sarebbe stato spinto a questa scelta da difficoltà economiche.
Notizie non esattamente positive anche sul fronte della cultura della prevenzione. Un semplice dato su tutti: sarebbe solo il 33% degli italiani a lavarsi i denti almeno una volta al giorno, mentre per un buon 25% l’appuntamento con lo spazzolino sarebbe solo occasionale.
Come accennato già in precedenza, alla base dell’apparente disaffezione degli italiani per la salute dentale c’è il costo ingente delle prestazioni. A titolo di esempio, il costo per un trattamento di base quale un’igiene dentale in media oscillerebbe attorno agli 86 euro nel caso degli studi dentistici privati. Le tariffe medie si abbassano leggermente quando si prendono in considerazione le catene low cost (45 euro), scendendo infine attorno ad un minimo di circa 30 euro nel caso delle prestazioni ospedaliere (caratterizzate tuttavia da liste di attesa spesso proibitive).
L’accesso alle cure dentali diventa ancora più critico quando si prendono in considerazione tipologie più complesse di intervento. Un impianto dentale, ovvero la sostituzione di un dente mancante con una protesi fissata all’osso, presenta un costo medio pari a ben 1.200 euro negli studi privati e a circa 600 euro presso le strutture ospedaliere.
A tamponare la situazione sono spesso le convenzioni dentali che gli studi privati stipulano con enti ed associazioni per offrire ai pazienti tariffe agevolate (si veda l’esempio delle convenzioni per l’ortodonzia di questo studio nel quartiere parioli).
L’altra faccia della medaglia, d’altra parte, è rappresentata dal ben noto fenomeno del turismo dentale: il numero degli italiani che sceglie di rivolgersi a cliniche croate o albanesi è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, proprio in virtù delle tariffe estremamente convenienti praticate in questi paesi.
I costi sensibilmente minori si spiegherebbero tenendo conto del generale costo della vita inferiore, ma anche di una pressione fiscale assai meno importante. Il rischio di imbattersi in studi dentistici poco seri e di esporsi ai rischi derivanti dall’uso di materiali di scarsa qualità è tuttavia reale e la lista dei cittadini italiani alle prese con le conseguenze di interventi errati eseguiti all’estero è purtroppo lunga.
L’altro annoso problema rimane quello della promozione e diffusione della cultura della prevenzione. Proprio in questa ottica, già da diversi anni l’ANDI promuove ad ottobre un mese dedicato alla prevenzione dentale, con la possibilità di prenotare visite di controllo gratuite presso i centri che aderiscono all’iniziativa, riproposta con cadenza annuale ormai dal 1980.