Sono tornati insieme sul set per Le nostre anime di notte, prodotto da Netflix. E ieri hanno ritirato il Leone d’Oro alla carriera alla 43esima Mostra del Cinema di Venezia. Robert Redford e Jane Fonda sono due leggende del cinema mondiale. “Volevo fare un altro film con Jane prima di morire. Dall’epoca de La Caccia (1965) e fino ad oggi con Jane è sempre andato professionalmente tutto benissimo. C’è amore, connessione, contatto” ha detto Redford in conferenza stampa. “Lui bacia benissimo, come a vent’anni” ha risposto Jane Fonda e ha aggiunto: “L’amore non cambia con l’età, ma migliora, perché anche se si ha la pelle meno soda, si diventa più coraggiosi. E questo film mi piace molto perché dà anche un nuovo volto culturale alla donna anziana”.
Tornano ora sul grande schermo 50 anni dopo La caccia (1966) e A piedi nudi nel parco (1967) e a 38 anni da Il cavaliere elettrico di Sydney Pollack. Nel film diretto da Ritesh Batra, ambientato tra le casette periferiche di una cittadina del Colorado occidentale, l’81enne Redford e la 79enne Fonda sono due anziani vicini di casa, ormai soli che provano a “dormire” insieme a casa di lei. I due protagonisti si raccontano così i loro amori e dolori passati, che sfidano le chiacchiere e le invidie di vicini, amici e coetanei. Our Souls at Night è stato presentato ieri fuori concorso a Venezia 74, tra i lunghi applausi di pubblico e giornalisti. Un’ovazione sincera, al momento della consegna dei Leoni d’Oro, che ha fatto commuovere Jane Fonda: “Mancavo da Venezia da cinquant’anni, è come fosse un nuovo inizio”.