Dai villaggi alle città, la “rivoluzione della toilette” si estende su scala nazionale. Xi Jinping aveva lanciato la campagna di miglioramento dei bagni pubblici nel 2015 per attrarre i turisti. Oggi diventa un punto centrale al Congresso del Pcc per migliorare la qualità della vita e l’immagine del paese nel mondo. La Cina ha installato finora 68mila bagni pubblici dall’inizio della campagna, il 19,3% rispetto all’obiettivo da raggiungere. Tra il 2018 e il 2020, la China National Tourism Administration (ente nazionale per il turismo) punta a costruire altre 64mila strutture nelle località turistiche.
L’investimento? Un miliardo di yuan (152 milioni di dollari) già spesi e altri 20 miliardi di yuan (3 miliardi di dollari) da spendere in futuro. Attenzione al design, attraverso strutture sostenibili dal punto di vista ambientale, e la sicurezza sono gli elementi su cui punta il governo.
La Cina guarda al futuro anche grazie all’intelligenza artificiale: il sistema di riconoscimento facciale è arrivato anche nei bagni pubblici per evitare furti di carta igienica. Il governo cinese, con il piano Made in China 2025, punta a trasformare il Paese in una industria avanzata e ha già rivoluzionato molti settori della vita pubblica, dalle banche agli ospedali.