Si alza il sipario su Romaeuropa 2019. Il festival porta nella Capitale la complessità convulsa del nostro mondo, declinata attraverso le varie forme della creazione contemporanea. Da oggi, martedì 17 settembre al 24 novembre, il teatro incontra la danza, la musica, gli eventi digitali, le performance e una sezione dedicata ai bambini. 22 palcoscenici, 377 artisti da 27 Paesi, 126 tra spettacoli ed eventi: sono i numeri della 34esima edizione di Romaeuropa. Landscapes – Paesaggi è il leitmotiv: va in scena la realtà.
Ad aprire il festival quest’anno saranno due nomi di peso della danza, tra i più acclamati della scena contemporanea internazionale: Lia Rodrigues e Akram Khan.
Il rapporto tra la carne, il corpo e il potere attraversa gli spettacoli dei due artisti. Furia di Lia Rodrigues va in scena dal 17 al 19 settembre all’Auditorium Parco della Musica – Sala Petrassi. La coreografa brasiliana da anni ha trasferito il suo laboratorio creativo nella favela Maré, tra le più affollate e pericolose di Rio de Janeiro. Da quel mondo, la sua danza trae ispirazione: «Gli artisti non possono cambiare il mondo, dovrebbero farlo i politici, ma gli artisti possiedono quella sensibilità che può aiutare a raggiungere una visione nel mondo nuova. E migliore». In Furia, un gruppo di individui si confronta con la propria solitudine e con la propria carne. Nove danzatori si avventurano sulla scena come fosse una terra incognita e in continuo mutamento, al ritmo della musica rituale della Nuova Caledonia.
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Il coreografo e danzatore anglo-bengalese Akram Khan porta il suo XENOS in prima italiana, al teatro Argentina, dal 18 al 20 settembre. Come in Furia, Anche in XENOS, la danza incontra il potere: per Khan “il movimento è un atto politico di per sé”. Così, il coreografo – tra i più acclamati della danza contemporanea – evoca le lotte di un soldato coloniale durante la Prima Guerra Mondiale e il corpo, tra mitologia e tecnologia, diviene strumento di guerra. Le musiche sono firmate da Vincenzo Lamagna ed eseguite da un ensemble di cinque elementi. XENOS è l’ultima produzione di Akram Khan e sarà anche l’ultima occasione per ammirarlo in scena in una coreografia di lunga durata. In poco più di 18 anni di carriera, Khan ha contribuito in modo significativo allo sviluppo delle arti nel Regno Unito e all’estero e oggi è membro onorario del Trinity Laban.
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