Focolai isolati e 21 protocolli anti-Covid: il governo tiene l’epidemia sotto controllo e i turisti al sicuro.
L’epidemia da coronavirus in Spagna è «sotto controllo». La Spagna punta sulla sicurezza, sia per i turisti che per gli spagnoli, con una serie di misure e protocolli anti covid, grazie ai quali i nuovi focolai vengono monitorati e isolati, in attesa di essere presto spenti. La ministra degli Esteri spagnola, Arancha Gonzalez precisa che gli ospedali «stanno rispondendo bene alla nuova situazione» e «oltre la metà dei nuovi casi sono asintomatici».
Il nuovo aumento di casi degli ultimi giorni riguarda soprattutto Catalogna, Aragona e Paesi Baschi. Sono di fatto escluse le isole, soprattutto le Baleari e le Canarie, località che registrano pochi casi da coronavirus e al momento sono affollate dai turisti. In questo momento, non sono previsti requisiti di quarantena né restrizioni di viaggio per chi arriva in Spagna dai Paesi dell’Unione Europea e quindi anche per i turisti italiani. Viaggiare in Spagna è dunque sicuro, sopratutto nelle isole – rassicura il governo che molto sta facendo per salvare la stagione delle vacanze. In Spagna infatti il turismo rappresenta il 12 per cento del Pil e oltre un quinto dei turisti che arrivano ogni anno nel Paese sono britannici.
Da luglio la Spagna ha riaperto le frontiere al turismo internazionale e, per garantire una riapertura in totale sicurezza, la Segreteria di Stato per il Turismo ha pubblicato 21 guide con le regole da seguire in ogni ambito del settore turistico: alberghi e appartamenti turistici, attività di ristorazione, agenzie di viaggio, campi da golf, alloggi rurali, terme, musei, guide, uffici d’informazione, ostelli, campeggi e turismo attivo. Le ultime misure introdotte riguardano inoltre la fruizione degli spazi naturali protetti, le infrastrutture nautico-sportive e navigazione, le attivitá di intrattenimento, i parchi divertimento, il trasporto, le visite ai siti culturali e le spiagge. Tra le misure adottate, ci sono innanzitutto il monitoraggio e l’isolamento dei focolai, controlli a tappeto, misurazione della febbre a chi arriva. Chi presenta sintomi viene sottoposto a una visita medica direttamente nel porto o nell’aeroporto in cui si trova. Nel caso in cui sia positivo (o affetto da altro tipo di malattia infettiva) viene spostato in una struttura sanitaria.
Oltre al boom di prenotazioni nelle case rurali lontane dagli assembramenti, il turismo spagnolo estivo si sta dirigendo verso le mete classiche delle isole Baleari – Ibiza in testa – e Canarie, dove i numeri dei contagi sono sempre stati tra i più bassi, anche nei momenti peggiori dell’emergenza. Proprio nelle isole, è nato il “Laboratorio Globale di Sicurezza Turistica”, un progetto ambizioso promosso dal Ministero regionale di Turismo, Industria e Commercio del governo delle Canarie. Il Laboratorio vede le isole come pioniere circa le pratiche e l’adattamento di protocolli e processi necessari a garantire la sicurezza di lavoratori del settore, popolazione locale e turisti. Il progetto è supportato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo e dai principali agenti, a livello locale e internazionale. La Spagna riparte, così, preservando la salute e la sicurezza di tutti.