Che cosa hanno in comune la musica elettronica nelle sue declinazioni techno e house e il Jazz? Molto di più di quello che potete immaginare. Se ci pensate tutte nascono come musiche da dancefloor: il Jazz con lo swing negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, la House e la Techno come fenomeno undeground nei club di Detroit e Chicago negli anni ’80 e ’90. Allo stesso tempo sono anche movimenti di sperimentazione e di avanguardia musicale: lo swing evolve nella colta ricerca della scena Be-bop newyorkese e a cui fa seguito la sperimentazione del free-jazz, primi veri movimenti undeground del scena musicale mondiale. La musica elettronica invece ha sempre fatto della sperimentazione e della ricerca sonora il principale driver della sua diversità sin dai primi esperimenti degli anni ’70 fino ai pionieri della house e techno “underground” come Frankie Knuckles, Laurent Garnier e Carl Craig. Vogliamo poi dimenticare i numerosi punti di incontro tra jazz e elettronica già con le sperimentazioni del Miles Davis di Bitches Brew e poi con la scena del “Jazz elettrico”, fusion tra le ritmiche a 4/4 del rock e del funk con le improvvisazioni modali tipiche del Jazz? E non è stato forse un ex pianista di Miles Davis, Herbie Hancock, a firmare “Rockit” uno dei più grandi successi della musica elettronica degli anni ottanta?
È partendo dalla convinzione che il Jazz e l’Elettronica sono due movimenti musicali contigui e comunicanti che nasce Jazz-o-Tech, la nuova etichetta basata tra Berlino e Milano che ha come “manifesto” quello di fondere i suoni e i grooves dell’elettronica e della techno con l’improvvisazione tipiche del Jazz, creando un nuovo stile, il “Techno-Jazz”. Il risultato è una contaminazione innovativa adatta sia all’ascolto attento delle intricate tessiture strumentali e sonore che alla atmosfera pulsante dei club techno di Berlino o Detroit. Jazz-o-Tech ha appena lanciato “White Gardenia” il suo primo release su vinile e digitale, compilation di diversi artisti che abbracciano la scena Techno-Jazz nelle sue varie declinazioni. Il video di “Messicho”, presentato qui in anteprima su FACE Magazine.it, è un pezzo del producer olandese Duke Zilla che fonde le tipiche ritmiche funk con elementi melodici ispirati al “cool jazz”. Il vinile di “White Gardenia” può essere ordinato su Bandcamp.com e il digitale scaricato su tutti i portali di musica on-line.