Non si ferma il boom dei piccoli centri come meta di viaggio, anche in pandemia. Nel 2020 la crescita è stata del +6,5%. I borghi conquistano i più giovani e il trend è la nuova frontiera del turismo post-covid.
Esiste un turismo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, in cui le comunità ospitanti sono immerse. È il turismo dei borghi. Splendidi pasini e villaggi arroccati su monti e colline o in pianura, nel verde dei parchi nazionali o adagiati sul mare. La pandemia ha contribuito alla riscoperta dei viaggi lenti, lontani dal caos e dalle folle. Mossi dal desiderio di scoprire storia e tradizioni, i turisti dei borghi sono sempre più giovani. Il nuovo trend si muove tra il bisogno di sicurezza e la curiosità di conoscere mondi inesplorati e facili da raggiungere.
I numeri parlano chiaro: il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo proclamava già il 2017 come l’anno dei borghi, con un 36% dell’afflusso turistico totale italiano e un trend medio di crescita del 3% annuo per il 2018 e il 2019. Nel 2020 (da gennaio a settembre), nonostante il crollo delle partenze dovuto alla pandemia da coronavirus, i viaggi nei borghi hanno registrato un incremento del +6,5% rispetto al 2019, a discapito delle località balneari e delle grandi città, destinazioni estive più tradizionali ma anche più affollate. Il settore esprime ottimismo anche per questo 2021 appena iniziato. E per questa estate si avvia al tutto esaurito Tropea, in Calabria, eletta da pochi giorni il Borgo dei Borghi 2021.
Si punta sulle nuove generazioni, sempre più attente ai temi ambientali. Contribuiscono alla crescita turistica i mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, l’offerta culinaria fatta di prodotti a km 0 e di acquisti consapevoli legati ai prodotti dell’artigianato locale. E, ovviamente, la bellezza di luoghi unici e straordinari.
I borghi sono la meta ideale anche per i nomadi digitali, che entro il 2035 si stima che saranno oltre un miliardo. Attratti dalla vita quotidiana delle più disparate comunità, gli smartworkers sono la nuova reatà del turismo post-covid, slegati dalla stagionalità dell’offerta turistica ed emblema dell’idea del viaggio come stile di vita.