Adoro girare il mondo alla ricerca e alla scoperta della street art, da Lisbona a Atene, i murales raccontano le città, i sentimenti dei suoi cittadini. In rete ho trovato un articolo di momondo.it dedicato alla street art londinese. A Londra si trovano le opere di artisti tra i più famosi al mondo, che hanno lavorato in diversi quartieri cogliendone lo spirito. Basta pensare a Banksy che utilizza la tecnica dello stencil per rappresentare in modo critico la società, la politica e le istituzioni. Capostipite di un genere, a Banksy si sono ispirati altri street artist che con la loro arte colorano le superfici della capitale del Regno Unito. Stick, a esempio, lavora oggi anche per Amnesty International grazie ai suoi omini stilizzati e all’opera più grande mai realizzata senza commissione, Mother & Child, visibile in fase di atterraggio se il vostro volo per Londra atterra a Heathrow.

Chalk Farm Maid, Banksy – Chalk Farm Road, Londra © TheeErin
Chalk Farm Maid, Banksy – Chalk Farm Road, Londra © TheeErin
Graffiti Painter, Banksy – Acklam Road, Londra © Freddie Fryd
Graffiti Painter, Banksy – Acklam Road, Londra © Freddie Fryd
Cowboy Graffiti, El Mac – Curtain Road, Londra © Alex
Cowboy Graffiti, El Mac – Curtain Road, Londra © Alex
In Human, David Walker Bateman’s Row, Londra © Marie Aschehoug Clauteaux
In Human, David Walker Bateman’s Row, Londra © Marie Aschehoug Clauteaux

A New York invece i writer piangono ancora la scomparsa di 5Pointz, a Long Island. Il block della street art è stato infatti abbattuto tre anni or sono per lasciar posto a nuovi grattacieli, così il movimento si è spostato a Brooklyn, nel quadrilatero di Bushwick dove sorge l’omonimo Collective. Si tratta di un vero e proprio museo en plein air che ha come scopo la rivalutazione dell’area liberandola dalla criminalità e dal disagio. I magazzini ancora presenti sono una tela perfetta per gli artisti e la zona. Complice il caro vita dei quartieri limitrofi, sta diventando residenza di numerosi hipster in fuga dalle costose Dumbo e Williamsburg. Qui non ci sono nomi blasonati, ma vale la pena farci un giro per la ricchezza di opere in un’unica area e per la reale bellezza di alcune.

Bushwick Collective a New York 2
Bushwick. Collective a New York.
Bushwick Collective a New York 3
Bushwick. Collective a New York.
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Bushwick. Collective a New York.
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Street art a New York.

Una città molto poco conosciuta ma particolarmente ricca per la street art è Huesca, in Spagna. Poco distante dai Pirenei, questa località dell’Aragona ha visto l’amministrazione pubblica in prima linea per la commissione di opere murarie, anche di notevoli dimensioni, così da far fronte all’incipiente degrado del Casco Antiguo (la parte vecchia). Passeggiando tra i vicoli in pendenza è possibile scoprire angoli dove il logorio dei muri fa da piacevole sfondo a disegni astratti o al volto di Buster Keaton. Alcune opere invece raccontano in chiave moderna il passato moresco della zona, terra di confine durante la Reconquista (XV secolo) tra cristiani e arabi, oppure si riferiscono alla bramosia e all’individualismo del capitalismo contemporaneo. Vi consiglio di fermarvi nel caso capitaste da quelle parti.

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Street Art a Huesca (Spagna).
Street art in Huesca, Spagna
Street Art a Huesca (Spagna).

Andando invece verso est, Praga è diventata negli ultimi anni terreno fertile per gli artisti street. Gli albori risalgono appena dopo la caduta del muro di Berlino e lo sgretolarsi della cortina di ferro. Oggi gran parte dei writer proviene da scuole d’arte ed espone in mostre e gallerie. Magari nomi come Cryptic 257, Point, Masker o Epos 257 non dicono nulla, però conviene conservarne memoria perché nel tempo potrebbero acquistare importanza. Le loro opere si trovano spesso fuori dal centro storico, in punti raggiungibili coi mezzi e se il disagio per lo spostamento può sembrare grande, in realtà questi giri consentono di avere una maggiore conoscenza del posto al di là dei luoghi da cartolina. Probabilmente il più conosciuto tra tutti è Choose to be happy realizzato dal noto artista locale Pasta Oner nel 2012 per l’esposizione internazionale “Stuck in the city”. Si trova in Vítězné náměstí, capolinea della linea verde della metro e si può vedere da quasi ogni parte della piazza perché occupa l’intero lato di un palazzo di sei piani. Questo lavoro gli è valso il titolo altisonante di Michelangelo del XXI secolo.

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Choose to be happy, Pasta Oner, Praga.
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Street art sui muri di Praga.
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Street art sui muri di Praga.
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Street art sui muri di Praga.