Dopo 14 anni di governi conservatori, il Regno Unito svolta a sinistra. Ai laburisti la maggioranza assoluta: 412 seggi su 650. I Tory mai così male. Keir Starmer sarà il nuovo premier.

La Redazione

“Grazie a chi ha avuto fiducia nel nuovo partito”: con queste parole Keir Starmer, giovedì 4 luglio, ha salutato il trionfo del Labour Party che torna a guidare il Regno Unito dopo 14 anni di governi conservatori. Come ampiamente previsto da tutti i sondaggi, è stata confermata la sconfitta schiacciante dei Tory del premier uscente Rishi Sunak. Il partito ha pagato 14 anni di governo, segnati da una crisi crescente e da un debito pubblico passato dal 70 al 90% del Pil, ma il lascito più grave è stato la Brexit, voluta dalla destra britannica. Venerdì 5 luglio, il leader dei Tory Sunak ha incontrato in udienza re Carlo III e ha rassegnato le sue dimissioni. Lo stesso giorno, Starmer ha presentato il nuovo governo.

I VOTI DEI PARTITI

• 33.7% Labour
• 23.7% Conservative
• 14.3% Reform
• 12.2% Lib Dem
• 6,8% Green Party
• 6,8% SNP – Scottish National Party
• 2% Ind

I SEGGI DEI PARTITI

• Labour 412 seggi
​• Conservative 121
​• Lib Dem 71
• SNP 9
​• Reform 7
​• SF 7
• Ind 6
• Dup 5
​• Green 4

In foto, Keir Starmer (fonte: X)

I laburisti di Keir Starmer possono contare, dunque, su un margine ampio di sicurezza (412 voti su una maggioranza di 360). I Tory del premier uscente Rishi Sunak restano la seconda forza parlamentare, ma con 121 seggi scendono al loro minimo storico nel dopoguerra.
I lib-dem con 71 collegi conquistati sono la terza forza.
Si aggiudica 4 seggi (come i Verdi) il partito del leader sovranista propugnatore della Brexit Nigel Farage, Reform Uk: il risultato, comunque molto positivo, non stravolgerà gli equilibri nel campo della destra britannica.
Da ultimo, c’è il brusco arretramento degli indipendentisti scozzesi, che scendono a 9 rappresentanti.