Dopo l’attentato a Trump si è aperto il dibattito sulla violenza politica. Ma negli Usa, la diffusione di armi è incontrollata ed è record di stragi o incidenti da arma da fuoco: solo nel 2023 i decessi sono stati 42.987.

Di Mauro Orrico

Lo scorso sabato, l’ex presidente degli Stati Uniti e candidato alle prossime elezioni di novembre per i repubblicani Donald Trump è stato colpito da un proiettile durante un comizio a Butler, in Pennsylvania (nel nordest del paese). Trump è stato ferito in modo lieve ad un orecchio. L’attentatore era un ventenne emarginato di destra, bullizzato a scuola, ed è stato ucciso dagli agenti di sicurezza. Dopo l’attentato, si è aperto il dibattito sulla violenza politica. Ma dietro quanto accaduto non c’è solo l’odio per l’avversario: l’attentato a Trump è avvenuto in un’America sempre più armata, dove crescono le stragi e gli incidenti da arma da fuoco. Le cause sono spesso la rabbia repressa o la vendetta sociale, o semplicemente errori e raptus omicidi.

Le stragi e gli incidenti

I dati sulle armi

I numeri sono impressionanti. Basti pensare che nel Paese avvengono in media due sparatorie di massa al giorno e solo 2023 ci sono stati 42.987 decessi per violenza armata. Il fucile AR-15 è oggi il più venduto nel Paese dopo un’impennata iniziata nei primi anni 2000, dopo gli attentati dell’11 settembre: lo possiede un americano su 20, mentre 24,6 milioni di americani hanno in casa fucili AR-15-style.
In un mercato con pochissime limitazioni, i cinque più potenti produttori di armi (Daniel Defense, Bushmaster, Sig Sauer, Smith & Wesson Brands, Inc. e Sturm, Ruger & Co.) hanno realizzato insieme oltre 1 miliardo di dollari di fatturato in un decennio, solo dalla vendita di AR-15.

Trump ha accusato i Democratici di alimentare l’odio, ma la destra americana ha sempre difeso la libertà di armarsi e proprio dalla lobby delle armi riceve i maggiori finanziamenti. Soprattutto grazie ai governi repubblicani, il quadro sulla vendita di armi all’interno degli Stati Uniti è di quasi totale libertà. Dei cinquanta Stati americani, solo dieci hanno messo al bando i fucili d’assalto: sono la California, Connecticut, Delaware, Hawaii, Illinois, Maryland, Massachusets, New Jersey, New York e Washington DC. In altri tre, invece, (Minnesota, Virginia e Washington) vi sono solo delle timide regolamentazioni, ma senza alcun divieto.

Poco hanno fatto anche i Democratici. Nel 2022, Joe Biden ha fimrato il Bipartisan Safer Communities Act, una legge che aumenta solo i controlli sugli acquirenti e i loro precedenti penali, aumentando i fondi per la salute mentale e impedendo alle persone di possedere un’arma da fuoco per almeno cinque anni se sono state condannate per un reato di violenza domestica.

Foto copertina © Tom Def – Unsplash