Sebbene sempre più italiani usino metodi di pagamento elettronici, il nostro Paese è terzultimo in Unione Europea per stato di avanzamento della Cashless Society, davanti solo a Romania e Bulgaria. Nonostante un relativo aumento dell’utilizzo di questi metodi di pagamento, infatti, il ritmo attuale non è ancora sufficiente per recuperare il divario accumulato rispetto ai paesi più avanzati.

La situazione italiana

Secondo le statistiche elaborate dalla Tavola Rotonda della Community Cashless Society organizzata da The European House – Ambrosetti, l’Italia non è ancora al livello delle principali nazioni europee per quanto riguarda i pagamenti cashless. Un divario, questo, riconducibile anche a una forte disomogeneità territoriale, che vede in prima posizione la Lombardia, con un distacco del 41,3% rispetto alla Calabria.

I dati, tuttavia, sono in salita e ciò fa pensare che il gap con gli altri paesi europei diminuirà in modo considerevole nei prossimi anni. Sono infatti sei su dieci gli italiani che hanno aumentato l’utilizzo dei pagamenti elettronici nell’ultimo anno, mentre tre su quattro considerano i pagamenti cashless la modalità di pagamento preferita.

E se crescono gli amanti dei pagamenti elettronici, diminuiscono anche coloro che non li usano, tanto che questi ultimi rappresentano solo l’1% della popolazione adulta.

I vantaggi dei pagamenti cashless

Sicurezza, comodità, rapidità e controllo delle spese sono solo alcuni dei benefici offerti dai pagamenti elettronici. Tra i diversi strumenti utilizzabili, molti utenti tendono a preferire in particolare le carte ricaricabili – oggi disponibili in moltissime versioni – per via della maggiore protezione che garantiscono in caso di frode (visto che è possibile caricare su queste tipologie di carte solo un importo limitato). Ma anche carte di credito, app per pagamenti e bonifici elettronici stanno riscuotendo molto successo. Come è stato rilevato nell’ambito della 20esima edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments, curato Assofin, Nomisma e Ipsos, nei primi sei mesi del 2022 l’uso di carte di credito rateali è aumentato del 16,8%, mentre i pagamenti via app hanno raggiunto una percentuale del 26% (rispetto al 15% del 2021).

Grazie a questi strumenti non solo si scongiura il rischio di furti o smarrimenti, ma si contrasta anche l’evasione fiscale, tramite la tracciabilità. Inoltre, è possibile monitorare in ogni momento le spese effettuate, acquistare comodamente da casa in piena sicurezza e pagare all’estero senza dover cambiare valuta.

I vantaggi, tuttavia, non sono solo per i consumatori, bensì anche per gli esercenti: in Italia, infatti, il costo medio delle commissioni sulle transazioni cashless è inferiore alla media europea (0,7% contro 1,2%), ed è anche minore rispetto a quello del contante, pari all’1% per singola transazione.

La classifica

Tornando allo studio dell’Osservatorio della Community Cashless Society, in Europa sono i Paesi del Nord a dominare la classifica relativa ai pagamenti cashless, con Danimarca, Svezia e Paesi Bassi sul podio. Per quanto riguarda l’Italia, se le regioni del Nord si trovano tutte nella top 10, le regioni del Sud occupano le ultime 7 posizioni, mentre tra le regioni del Centro le migliori sono Toscana e Lazio, rispettivamente al quarto e quinto posto.

Passando alle città, per il secondo anno consecutivo Firenze si conferma al primo posto della classifica del Metropolitan Cashless Index, seguita da Milano e Genova. Male anche qui il Sud, considerando che le ultime sei posizioni sono occupate da Città Metropolitane situate nel Sud Italia o nelle isole.