Dopo 80 giorni agli arresti domiciliari, il governatore della Liguria si è dimesso: “Mi assumo la responsabilità di chiamare alle urne i cittadini”.

La Redazione

Giovanni Toti, a due terzi del suo secondo mandato da governatore, era stato eletto presidente alla guida della Regione Liguria alle elezioni regionali del 2020 ed oggi, con una lettera depositata in mattinata, ha formalizzato le sue dimissioni, dopo 80 giorni agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Liguria.
I problemi per l’ex consigliere politico ed ex coordinatore nazionale di Forza Italia sono iniziati il 7 maggio scorso, quando è stato arrestato in un hotel di Sanremo e posto ai domiciliari per corruzione nell’esercizio della funzione e corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio nell’ambito di una vasta indagine della Gdf coordinata dalla Procura di Genova che ha coinvolto anche il suo capo di Gabinetto Matteo Cozzani, l’imprenditore portuale Aldo Spinelli e l’ex presidente dell’autorità portuale Paolo Emilio Signorini. Toti è stato sospeso dalla carica e il vicepresidente Alessandro Piana l’ha sostituito assumendo l’interim.
A peggiorare la vicenda giudiziaria è arrivata a metà luglio una nuova misura cautelare agli arresti domiciliari nei suoi confronti: la nuova ipotesi di reato riguarda un presunto finanziamento illecito da circa cinquantamila euro, erogato sotto forma di spot elettorali “offerti”, secondo l’accusa, dalla catena di supermercati Esselunga alla lista di Toti in sostegno di Marco Bucci.
Protagonista di un vero e proprio braccio di ferro con i magistrati, Toti adesso ha buttato la spugna. I magistrati avevano confermato i domiciliari ritenendolo “ancora pericoloso“. “Non può tornare a governare. Si è mosso come il capo di un’azienda privata”, si leggeva nella decisione del Riesame.

Foto © dal profilo X di Kamala Harris

In queste settimane, la mobilitazione dei partiti di centrosinistra non si è mai fermata: migliaia di persone sono scese in piazza il 18 luglio a Genova per chiedere le dimissioni del governatore. “Sta tenendo ai domiciliari un’intera regione”, hanno scandito dal palco della manifestazione nel capoluogo ligure Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
Nella lettera di Toti si legge: “Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro. Dopo tre mesi dall’inizio dei miei arresti domiciliari e la conseguente sospensione dall’incarico che gli elettori mi hanno affidato per ben due volte, ho deciso sia giunto il momento di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni da Presidente della Giunta Regionale della Liguria”.