Recentemente ristrutturato, il castello di Acaya, si trova ad 8 km a sud est di Lecce nei pressi di Vernole. In questo luogo sorgeva il piccolo insediamento medievale di Segine, di proprietà dei dell’Acaya, centro che nel 1535 mutò nome in Acaya, proprio dal nome della famiglia baronale. È uno dei migliori esempi di architettura difensiva rinascimentale di Terra d’Otranto. (Info qui)
La cava di bauxite si trova nelle vicinanze del faro di Punta Palascia e del Monte Sant’Angelo, poco dopo Otranto. In questo giacimento di estrazione mineraria ormai dismesso si è formato un laghetto verde smeraldo che rende il panorama suggestivo come pochi (Come arrivarci – clicca qui). Da non perdere poi una visita alla città, un vero gioiello del Salento. Otranto di notte è magica. La cattedrale conserva ancora i resti degli 800 idruntini trucidati durante l’assedio turco del 1480.
Sono decine le chiese a Lecce, in un’area di poche strade, quelle che delimitano il centro storico. Ma il capoluogo salentino non è solo la capitale del barocco. Il Parco naturale regionale di Rauccio è “la foresta di Lecce”: si estende su un territorio di 1593 ettari. È un’area naturale protetta della Puglia, istituita nel 2002 e conserva una notevolissima ricchezza nella vegetazione. Il Parco comprende le masserie Barone Vecchio, il complesso masserizio di Rauccio e Torre Chianca, una marina da sempre poco curata dalle amministrazioni comunali, ma il suo mare è limpido e l’acqua è cristallina soprattutto quando soffia il vento di scirocco. (Info qui)
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La Grecìa Salentina rappresenta l’area grika della Provincia di Lecce: è quella zona della Puglia che viene definita ellenofona, dove si parla ancora oggi il dialetto neo-greco chiamato griko. Ne fanno parte 12 comuni. Tra i borghi da visitare merita una attenzione particolare il Castello di Corigliano d’Otranto. (greciasalentina.gov.it)
Panorama meraviglioso, grotta stupenda, una meraviglia della natura. La Zinzulusa è una grotta naturale costiera del genere dei laghi anchiliani, che si trova lungo il litorale salentino tra Castro e Santa Cesarea Terme. È visitabile ogni giorno acquistando il biglietto in cassa. (Info qui)
Per gli amanti delle escursioni e delle giornate a contatto con la natura c’è un itinerario suggestivo che vale la pena percorrere: si parte da Torre Sant’Emiliano e si arriva a Porto Badisco, dove c’è una delle insenature più affascinanti del Salento. Si può lasciare l’auto in uno dei parcheggi a disposizione ed incamminarsi verso la punta che ospita quanto rimane della torre di avvistamento cinquecentesca.
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Le spiagge del Salento sono note nel mondo per l’acqua cristallina e il mare incontaminato. Pochi sanno però che sono anche meta degli appassionati della pratica naturista. Pur non essendoci spiagge legalmente riconosciute, in alcune il naturismo è praticato e tollerato. Sulla costa ionica, sono ben tre: quella di Porto Selvaggio (Lecce, in foto), un’insenatura che si raggiunge a piedi dal lido Fico d’India, la spiaggia libera di Punta della Suina a Gallipoli (Lecce) e la Spiaggia D’Ayala nella località di Campomarino a Maruggio (Taranto). Sull’Adriatico invece si può scegliere tra Punta Penna (Brindisi) e San Cataldo (Lecce), nella spiaggia libera che si raggiunge dal Lido di Ponticello verso nord, percorrendo un tratto di strada a piedi. (Leggi qui la nostra guida alle spiagge naturiste in Italia).
Sono tante le spiagge dal mare cristallino e incontaminato. Sullo Ionio consigliamo: Punta Prosciutto, Torre Lapillo, Porto Cesareo, Porto Selvaggio, Punta della Suina (Gallipoli, in foto), Ugento – Lido Marini, Pescoluse (le Maldive del Salento). Sull’Adriatico: la splendida Grotta della Poesia (Roca – Melendugno, in foto), le spiagge dorate nei pressi dei Laghi Alimini, Torre dell’Orso, Porto Badisco, la Baia dei Turchi, Otranto, Castro.
La cucina pugliese utilizza i prodotti della terra come base di ogni pietanza: erbe spontanee, odori della macchia mediterranea e del mare. I piatti tipici? Il rustico leccese per chi ama il salato o il pasticciotto per gli amanti del dolce. Ma anche le pittule (impasto di acqua e farina fritta), ciceri e tria (pasta con i ceci con aggiunta di pasta fritta, in foto), la tajeddha (un timballo composto da riso, cozze, patate e zucchine ) o le celebri frise. La cucina salentina è tutta da gustare.
Le Feste patronali sono un capitolo a parte fra gli innumerevoli eventi delle estati salentine. Un mondo a sé che consigliamo di vivere almeno per una notte, anche per scoprire l’arte delle luminarie. L’Associazione culturale Sagresalento è una buona guida per orientarsi tra i tanti appuntamenti. La festa di Santa Domenica, patrona di Scorrano, si svolge i primi giorni di luglio, è ormai nota nel mondo ed attrae ogni anno migliaia di turisti..
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LA SIGNURA BIO B&B
La Signura bio b&b è il primo eco-bed & breakfast in Salento, un’esperienza ecosostenibile per tutti i sensi, dagli arredi ai prodotti di cosmesi agli alimenti per la colazione: qui tutto è bio. Il b&b è nel centro storico di Lecce, ottimo per visitare la città e la provincia. Info: www.lasignura.com
– Barrueco (Santa Caterina e Lecce): qui è tipica la pizza fritta con i pomodorini saltati e le olive.
– La Masseria de Le Stanzie (Supersano)
– Le Macare (Alezio)
– 3 Rane – Ristoro (Lecce)
– La cucina di Mamma Elvira (Lecce)
– La Locanda dei camini (Botrugno)
– La Bottega dei sapori (Torre San Giovanni)
– La Corte del fuoco (Galatina)
– Quanto Basta (Lecce e Maglie)
– Prohibition (Lecce)
– Blanc (Gallipoli)
– Cotriero (Gallipoli)
– La Farmacia dei Contenti (Ruffano)
– Fico d’India (Porto Selvaggio)