Il SI Fest si reinventa e scende nelle piazze, nelle strade e tra le vetrine dei negozi di Savignano sul Rubicone (Forlì – Cesena). La storica kermesse dedicata alla fotografia d’autore torna con la sua 29esima edizione il 18, 19 e 20 settembre, con le mostre visitabili anche il 26 e 27 settembre e il 3 e 4 ottobre. Tutte ad ingresso gratuito. L’edizione 2020 traccia una nuova idea di Festival “pubblico”, aperto, diffuso in ogni angolo della città, ma al tempo stesso sicuro per chi lo “fruisce” dal vivo. Diretto da Denis Curti, SI Fest è un progetto del Comune di Savignano sul Rubicone, in collaborazione con l’Associazione Savignano Immagini, promosso e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, con il patrocinio del Comune di Rimini, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita – Università degli Studi di Bologna. Anche quest’anno Face Magazine.it è media partner del festival.

IDE © Filippo Venturi – Copenhagen

Il tema del SI Fest 2020 è IDEE: idee di fotografia, idee di mondo, idee di vita collettiva, idee di città, idee da condividere per guardare avanti. Un programma ricco di incontri, mostre, eventi, workshop, iniziative come il Contest Savignano fotografata dal divano o il progetto per ragazzi SI Fest Kids.

Si parte da IDE Reconstruction of Identities, un itinerario visivo nel patrimonio culturale dell’Europa di oggi, che unisce Savignano sul Rubicone ad altre tre città europee: Amsterdam, Copenaghen e Saragozza. Savignano si riapre dunque al mondo accogliendo i lavori di fotografi europei: Katerina Buil (Spagna), Marine Gastineau (Danimarca), Martin Thaulow (Danimarca), Filippo Venturi (Italia), Sanne De Wilde (Paesi Bassi). Le Forme del Ritratto, a cura di Federica Muzzarelli, attinge invece dall’archivio della città per comporre un viaggio nel genere del ritratto attraverso una campionatura prestigiosa e autoriale.
Tra le novità di questo 2020, SI Fest presenta la collaborazione con Scm Group, l’azienda riminese che produce macchine per la lavorazione di una vasta gamma di materiali e componenti industriali. Un grande maestro della fotografia, Gabriele Basilico, racconta gli spazi e i processi industriali di Scm Group, attraverso un ampio reportage a colori, realizzato nel 1979.
Ombre Felliniane, a cura di Antonio Maraldi, espone una serie di fotografie scattate da Paul Ronald sul set di “8 ½”. Oltre a produrre le foto delle riprese e del fuori scena, Ronald effettuò un personale reportage sfruttando i giochi chiaroscurali che l’illuminazione del direttore della fotografia Gianni Di Venanzo gli consentiva.
E ancora, Cesuralab presenta “Ciao vita mia”, composta dagli scatti di Arianna Arcara e Claudio Majorana, Vincitori del Premio Marco Pesaresi 2019: i due fotografi raccontano il quartiere catanese Librino, ponendo la loro attenzione sulla fascia di età più giovane.

© Marco Pesaresi_Bloomington Minnesota

RISE U.P. | Urban Portrait è la mostra di Chiara Pirra, sui cani sciolti nelle strade della città: animali randagi ripopolano le piazze e le strade rimaste vuote per molte settimane per via dell’emergenza sanitaria che sta colpendo il pianeta in questo momento storico. In programma ci sono anche gli incontri di Icone Parlanti, un nuovo format di talk in cui critici, fotografi e storici si alterneranno sul palco di piazza Borghesi per confrontarsi sul significato della definizione di Icona e per discutere, nello specifico, di un’immagine in particolare. La vincitrice del Premio Portfolio “Lanfranco Colombo” 2019, Mariagrazia Beruffi, racconta invece la Cina delle megalopoli, dominata da una tecnologia invadente dove il futuro è già passato e il passato sembra non interessare più.

Foto © Mariagrazia Beruffi

Take Away | Grandangoli è la mostra collettiva a cura di Chiara Pirra con le immagini tratte dal progetto fotografico “Grandangoli 1999-2000”, scattate dai cittadini di Savignano fra il 1999-2000 per mezzo di macchine fotografiche “usa e getta”. Erba vita non si ferma è la mostra di Andrea Primadei che immortala il lavoro dell’azienda Erba Vita durante il lockdown, un tempo sospeso in cui è rimasta aperta per continuare a produrre integratori alimentari e gel igienizzante. Anche i vincitori del contest “Savignano fotografata dal divano”, Sergio Bellavista e Allegra Pracucci, saranno in mostra a SI Fest 2020 insieme a una selezione di tutti i partecipanti.
Cinematografo è la rassegna di cinema dedicata ai grandi direttori della fotografia, mentre arriva alla 19° edizione il Premio Marco Pesaresi per la fotografia contemporanea dedicato alla memoria del fotografo riminese scomparso prematuramente nel 2001. Il vincitore riceverà un premio di 5.000 euro per ricerche e produzioni di fotoreportage connotate da aspetti di progettualità e di innovazione.
Le Letture Portfolio si iscrivono da sempre nella tradizione del SI Fest, che è nato proprio come “Portfolio in piazza” nel 1992. Esperti provenienti da diversi percorsi professionali leggono i portfolio presentati dai partecipanti. Il miglior progetto si aggiudica il premio Portfolio, da quest’anno intitolato alla memoria di Werther Colonna, storico sostenitore del Festival, dal valore di 4000 euro.
Per la sua undicesima edizione il SI Fest Off cambia eccezionalmente formula e, per riflettere sull’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese, presenta un importante progetto firmato dal collettivo Cesura, a cura di Marco Zanella.

Foto © Mario Cresci, 2008

In programma al SI Fest 2020 ci sono anche i 4 workshop che si svolgeranno durante i 3 weekend del Festival, nati dalla collaborazione tra l’Associazione culturale NESSUNO[press] e SI Fest.

SI Fest 2020 si apre al mondo dei più piccoli con SI Fest Kids, laboratorio ideato per fornire ai bambini le basi del linguaggio fotografico tramite attività creative e lavori di gruppo. Il progetto, a cura di Noemi Varricchio e Anna Magnani, prevede l’adesione degli interessati entro venerdì 4 settembre. Oggetto del laboratorio saranno sperimentazioni e attività creative sul concetto di archivio, inteso come possibilità di fissare i ricordi, così da farli diventare memoria permanente.

Il SI Fest presenta inoltre Io non ho mani che mi accarezzino il volto, sesta fragranza di UNUM, la collezione di profumi creati da Filippo Sorcinelli ispirandosi alla fotografia d’autore. Dedicata a Mario Giacomelli (1925-2000), la nuova fragranza nasce da un’esperienza personale: una serie di incontri con il grande fotografo marchigiano, tra la serigrafia Elleà di Mondolfo (dove Sorcinelli, giovanissimo, lavorava alla stampa dei manifesti di Giacomelli) e la tipografia del maestro nella vicina Senigallia.