Dal 12 al 16 dicembre la storica dimora seicentesca romana ospita le creazioni della Neo Scuola Romana del gioiello contemporaneo.
La Redazione
Con l’intento di proseguire la sua attività di valorizzazione della cultura del gioiello, la Roma Jewelry Week presenta dal 12 al 16 dicembre il progetto espositivo “Trasparenze e Contaminazioni”, un nuovo appuntamento invernale che si svolge all’interno di Villa Altieri, prestigiosa dimora storica seicentesca della Capitale, con la curatela di Monica Cecchini in sinergia con Claudio Franchi. Il finissage si terrà sabato 16 dicembre alle ore 17. Durante l’inaugurazione della mostra, saranno presenti gli autori del nuovo gruppo di ALTERavanguardia, sui quali la manifestazione capitolina ha scelto di porre particolare enfasi. Inoltre, per l’occasione, la RJW svelerà il tema del PremioIncinqueJewels2024.
Dopo il successo di pubblico e critica della terza edizione della RJW, realizzata in collaborazione organizzativa con il Municipio I – Roma Centro, con il Patrocinio della Città metropolitana di Roma Capitale, sono esposte le opere della Neo Scuola Romana del gioiello contemporaneo. Un incontro per rinnovare l’obiettivo della RJW che, come evento culturale di respiro internazionale, vuole diffondere le varie espressioni creative promuovendo il patrimonio artistico, storico e immateriale della Città Eterna.
L’evento è organizzato dall’architetto Monica Cecchini, direttore della Roma Jewelry Week, con il supporto di Claudio Franchi, curatore della Neo Scuola Romana del gioiello contemporaneo, argentiere, orafo e storico dell’arte. L’esposizione segna un’ulteriore tappa del percorso di sperimentazione di nuovi linguaggi contemporanei, il cui fine è la ricerca come forma espressiva dell’estetica del piccolo.
Questa volta, il curatore della Neo Scuola stimola i propri autori a misurarsi con il tema delle “Trasparenze e Contaminazioni”, come “espediente per avviare un registro narrativo che possa aspirare a più opzioni interpretative, più canali di lettura, a tratti perché no anche opposti”.
Richiamando così l’aspetto caro alla Neo Scuola Romana, ovvero la “sensuale confidenza con la tecnica, amore fisico inevitabile, appagante, ma in controtendenza rispetto all’attuale processo che rende solubile, fluido, dissolvente, ogni espediente di ricerca nel gioiello contemporaneo”.
Diciotto gli artisti e i designer chiamati ad esporre i loro lavori: Riccardo Alfonsi, Italo Calvarese, Remigio Maria Caserta, Glauco Cambi, Andrea De Luca, Flavia Diamanti, Andrea Fontana e Silvia Scramoncin per fontanagioielli, Antonio Fontana, Michele e Alessandro Forlenza per Forlenza Gioielli, Claudio e Roberto Franchi per Franchi Argentieri, Marco Fulli, LauLab Jewels di Laura Abramo, Le Sibille, Fabrizio Negri per Negri Gioielli, Anna Pinzari, Rosa Piellucci per Rose’s Jewellery, Cristiana Perali e Nicola Vitali.
Il complesso monumentale è stato realizzato nel 1660 per il Cardinale Paluzzo Albertoni Altieri, nipote del papa Clemente X e, oggi, ospita la Biblioteca della Città Metropolitana con l’Archivio Storico. Di particolare impatto visivo ed emozionale la “Loggia espositiva”, non solo per la presenza di opere scultoree di epoca archeologica, ma anche per la pavimentazione in vetro progettata per godere della bellezza di quella antica della Villa in acciottolato e dei resti di alcune stratificazioni archeologiche emerse durante i lavori di restauro.