Nella Giornata Mondiale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, non dimentichiamo gli oltre 70 Stati dove le persone lgbtqi rischiano ogni giorno la vita.

Trentadue anni fa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali: era il 17 maggio 1990. In questa data, dal 2004, si celebra ogni anno la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Promossa dalle Nazioni Unite e attualmente osservata in oltre 130 Paesi, la Giornata è stata ufficialmente istituita a livello europeo il 26 aprile 2007 con relativa risoluzione del Parlamento.

Nonostante i passi in avanti fatti, la strada per la parità è ancora lunga. Mentre l’Italia è agli ultimi posti tra i Paesi democratici occidentali in tema di diritti – basti pensare al recente affossamento del ddl Zan in Senato – nel mondo ci sono ancora oltre 70 Paesi in cui essere gay è un reato. Le sanzioni vanno dalle multe fino alla pena di morte e, perfino, alla lapidazione. Lultimo Paese a depenalizzare l’omosessualità è stato l’India. La Corte Suprema con una decisione ha cancellato la sezione 377 del Codice Penale perché “è discriminatorio e viola i principi costituzionali”. L’iter per l’abrogazione è durato 18 anni. La legge risaliva al 1860, ai tempi dell’impero britannico. Tra i paesi non occidentali, tuttavia, l’India è solo un’eccezione.

La sharia (legge islamica) punisce la “sodomia” in gran parte del Medio Oriente con punizioni sul corpo, confinamenti in istituzioni per malati mentali e la prigione. Africa e Asia sono i continenti con il maggior numero di Paesi in cui essere gay, lesbica o transgender significa rischiare ogni giorno la vita.

I Paesi in cui essere gay è reato

Afghanistan: Le relazioni omosessuali sono punite con la morte per lapidazione.
Algeria: L’art. 338 prevede fino a 3 anni di reclusione e un’ammenda.
Arabia Saudita: L’omosessualità è punita con il carcere, multe, frustate, internamento in cliniche psichiatriche, amputazione o esecuzione pubblica.
Bangladesh: L’art. 377 del codice penale prevede la prigione a vita.
Barbados: carcere anche a vita.

Bhutan: Fino ad un anno di carcere, ma è in corso la depenalizzazione.
Birmania: Per legge sono previsti dai 3 mesi ai 10 anni di carcere.
Brunei: Fino a 10 anni di carcere. Il paese ha recentemente istituito la lapidazione per i gay.
Burundi: Fino a 2 anni di carcere.
Camerun: Fino a 5 anni di carcere.
Cecenia: L’omosessualità è punita con la morte.
Ciad: Fino a 2 anni i carcere.

Comoros: Fino a 5 anni di carcere.
Dominica: Fino a 10 anni di carcere.
Egitto. Illegale de facto, con pene fino a 17 anni. I comportamenti sessuali tra persone dello stesso sesso non sono ufficialmente menzionati nelle leggi egiziane, ma gli omosessuali possono essere condannati per depravazione. Una proposta di legge dell’ottobre 2017 potrebbe rendere l’omosessualità ufficialmente reato con pene fino a 5 anni di reclusione.

Emirati Arabi Uniti: L’art. 354 del codice penale federale prevede la pena di morte. Molti tribunali applicano la lapidazione. L’art. 80 del codice di Abu Zhabi prevede la prigione fino a 14 anni, mentre il codice penale di Dubai prevede la reclusione fino a 10 anni (art. 177 del codice penale).
Eritrea: Fino a 7 anni di carcere.
Etiopia: Fino a 5 anni di carcere.
Gambia: Carcere a vita.
Gaza (Hamas): dall’Ordinanza del Codice Criminale del 1936 ancora in vigore, l’omosessualità maschile è illegale. Alcuni omosessuali, in differenti regioni, vengono arrestati o torturati, così spesso tentano di fuggire in Israele.
Ghana: L’omosessualità è un reato e gruppi organizzati danno vita a retate e a vere e proprie cacce in cui violentano o uccidono persone omosessuali.
Giamaica: La legge giamaicana, approvata nel 1864, punisce l’omosessualità con una pena massima di 10 anni di lavori forzati. Nella pratica, però, non è stata quasi mai applicata.
Guinea: Fino a 3 anni i carcere.
Guyana: Fino a 10 anni di carcere, in corso la decriminalizzazione. È l’ultimo stato dell’America Latina ad avere leggi contro le persone lgbt.

Iran: La polizia, insieme a gruppi di cittadini, organizza “retate del terrore” per “pulire le strade e le città dagli esseri malvagi e criminali” tra cui sono annoverati gli omosessuali. Per i maschi, la morte. Per i minorenni, 74 fustigate, per le femmine, 100 fustigate. Articoli 108 – 113 cod. penale.
Iraq: Illegale de facto, anche se l’omosessualità non è ufficialmente menzionata nel codice civile, potrebbe sopraggiungere la pena di morte, dato il clima di guerriglia e il pesante stigma sociale in atto.
Isole Cook: Fino a 14 anni di carcere.

Kenia: Fino a 14 anni di carcere.
Kwait: Fino a 10 anni di carcere.
Libano: L’articolo 534 del Codice Penale punisce tutti i contatti fisici e le unioni contro natura con un anno di prigione. Nonostante ciò, diversi giudici si sono opposti a condannare per omosessualità gli imputati. La legge tuttora rimane in vigore.
Liberia: La sezione 14.74 del Codice Penale prevede il pagamento di un’ ammenda.
Libia: Fino a 5 anni di carcere.
Malawi: Punizioni corporali con 14 anni di prigione.
Maldive: Uomini: Ammenda – 9 mesi-10 anni di prigione – 10-30 frustate / Donne: 9 mesi-1 anno di arresti domiciliari – Frustate. La pena potrebbe essere anche quella di morte.
Malesia: Fino a 20 anni di carcere.
Marocco: Fino a 3 anni di carcere. La legge è comunque poco applicata e l’attività omosessuale è comune.
Mauritania: Vige la Sharia, che prevede la condanna a morte.
Mauritius: La sezione 250 del Codice Penale stabilisce che ogni persona colpevole di “sodomia o bestialità” dovrà essere punita con il lavoro forzato. De facto la legge non è mai applicata e, anzi, da alcuni anni si svolge liberamente e con cadenza annuale il gay pride nazionale.
Nigeria: l’omosessualità viene punita con frustate per i single e con prigione – o pena di morte – per gli uomini sposati. Sono vietate anche le relazioni di amicizia con persone omosessuali come anche avere con loro rapporti commerciali.
Oman: Fino a 3 anni di carcere.
Pakistan: Fino a cento frustate e in alcuni casi anche la morte per lapidazione.
Qatar: L’art. 201 del codice penale prevede fino a 5 anni di prigione.
Russia: Qualunque manifestazione pubblica della “diversità sessuale” è punibile in base alla legge che viete la propaganda gay. Inoltre, gruppi neonazisti sono zelanti nell’applicare le norme volute da Putin. L’omosessualità tuttavia è legate.
Senegal: Fino a 5 anni di carcere.
Sierra Leone: L’omosessualità (solo maschile) è punita con l’ergastolo.

Singapore: Vige l’articolo 377 del codice penale dell’Impero Britannico che criminalizza l’omosessualità maschile con 2 anni di prigione.
Siria: Fino a 3 anni di carcere. Il clima di guerra ha favorito l’aumento di ricatti, torture e assassini di omosessuali.
Somalia: Art. 409 del codice penale: carcere da 3 mesi a 3 anni. in alcune zone le relazioni omosessuali sono punite con la morte, in altre con la detenzione.
Sri Lanka: Fino a 10 anni di carcere.
Sudan: 10 anni di carcere, ma anche la pena di morte.
Swaziland: La legge prevede 14 anni di carcere. Nel 2018 però c’è stato il primo gay pride del Paese.
Tanzania: Fino a 25 anni di carcere.
Togo: Fino a 3 anni di carcere.

Tunisia: L’omosessualità è illegale, ma tollerata. L’art. 330 del codice penale prevede fino a 3 anni di carcere.
Turkmenistan: Fino a 2 anni di carcere.
Uganda: Recentemente è stata approvata una legge che prevede l’ergastolo per le persone omosessuali. La legge che punisce gli atteggiamenti gay in pubblico prevede il carcere anche per chi, assistendovi, sceglie di non denunciare questi reati alla polizia. Il paese è stato il primo al mondo ad aver proibito costituzionalmente il matrimonio omosessuale (2004).
Uzbekistan: Fino a 3 anni di carcere.
Yemen: Pena di morte, viene applicata la Sharia.
Zambia: Fino a 14 anni di carcere.
Zimbabwe: Fino a 1 anno di carcere.


Di Mauro Orrico
Salentino di origine, romano di adozione, è laureato in Scienze Politiche (La Sapienza) con Master in Tutela Internazionale dei Diritti Umani. Ha lavorato per Rai3 e La7d. Da 12 anni è anche organizzatore di eventi di musica elettronica e cultura indipendente. Nel 2014 ha fondato FACE Magazine.it di cui è direttore editoriale..