La storia enologica della Sicilia è stata contraddistinta anche dalla presenza di vitigni a bacca bianca. Sono parecchi i produttori locali che nel corso del tempo hanno messo in risalto le caratteristiche di vitigni autoctoni della regione. Nei pressi di Trapani, di Agrigento e di Palermo sono presenti le aree più grandi destinate alla produzione di vini bianchi Doc, ma ovviamente una menzione è doverosa anche per le terre feconde dell’Etna.
Il vino Grillo
Da diversi secoli il vino Grillo caratterizza la produzione del versante occidentale della Sicilia, in particolare nella zona di Trapani. Stiamo parlando di un vitigno tanto intenso quanto profumato, e al tempo stesso robusto, che è sempre stato in grado di offrire rese ottimali. Un solo calice di Grillo può mettere in mostra tutti i sapori e i profumi della regione. I Grillo sono vini che devono essere proposti al massimo a 10 gradi di temperatura, e si fanno apprezzare per il loro accento corposo e sapido che attira il palato.
Il Grillo Parlante
Tra i vini siciliani non passa inosservato il Grillo Parlante Sicilia Doc: si tratta di una proposta della cantina Fondo Antico, che è stata in grado di dar vita a un matrimonio perfetto fra le tecniche di produzione più all’avanguardia dei vitigni di proprietà e le tradizioni familiari di una volta. Il naso viene avvolto dal bouquet del vino Grillo con il suo profumo floreale e il suo calore dominante. Si tratta di un vino permeato di tante sfumature differenti, persistente e al contempo deciso.
Lo Chardonnay
La ricchezza dei sapori è una delle prerogative più importanti dello Chardonnay, che rappresenta uno dei più diffusi vitigni siciliani bianchi a livello planetario. Lo Chardonnay Donnafugata La Fuga, in particolare, si presenta come un bianco dalle infinite sfaccettature. Questo vino nasce a un’altitudine compresa fra i 200 e i 300 metri sul livello del mare, in terreni argillosi caratterizzati da una forte presenza di elementi nutritivi. Il colore giallo paglierino brillante si abbina a un bouquet di frutta tropicale, mentre la trama minerale e fresca sovrasta il palato. Lo Chardonnay, non a caso, trova proprio in Sicilia le condizioni pedoclimatiche ideali per mettere in mostra il meglio di sé.
Zibibbo ed Ecrù
L’Ecrù Firriato che si ricava dalle uve Zibibbo passite, poi lasciate in infusione nel vino, vanta gradevoli sentori di fichi secchi, scorzette di arancia e miele. Quella dello Zibibbo è un’uva che ha caratteristiche che non si possono ritrovare con facilità in altri vitigni regionali a bacca bianca. Ecco perché è ideale per coloro che desiderano vini speciali, non in linea con i sapori mediterranei tradizionali. Le origini dell’uva Zibibbo devono essere fatte risalire addirittura all’epoca dei Fenici, quando i suoi grappoli venivano consumati freschi o dopo che erano stati lasciati appassire a diretto contatto con il sole. La variante dolce è di certo il vino Zibibbo più piacevole, anche in virtù del suo bouquet aromatico.
Cararratto Bdp: un vino da scoprire
La cantina Baglio di Pianetto si dedica a una produzione vinicola che punta sulla sostenibilità ambientale da cui deriva, tra l’altro, il vino Catarratto Bdp. La storia di questo vitigno autoctono affonda le radici in un’epoca lontana: occorre tornare indietro nel tempo di circa 2.600 anni per arrivare all’epoca dei Fenici, che esercitavano un forte predominio commerciale in tutto il Mediterraneo. Le zone di Trapani, di Marsala e di Erice sono state quelle più influenzate. Questa uva si ricava da un terreno calcareo, in aree fertili in cui si pratica viticoltura di eccellenza. I frutti che comporranno il Catarratto Bdp sono raccolti in vari periodi: così il vino ha una base acida, una base matura e una base ultra matura. La durata dell’affinamento in acciaio sui lieviti è non inferiore ai 3 mesi, mentre è di 2 mesi il riposo in bottiglia.
Dove comprare i vini bianchi della Sicilia
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