Il Parlamento Europeo giovedì ha approvato la nomina di Von der Leyen con 401 voti a favore: Fratelli d’Italia ha votato contro. I Verdi hanno votato a favore ed entrano nella “maggioranza Ursula”.
Di Marta Foresi
Alla fine il gruppo dei Verdi è stato decisivo nella rielezione di Ursula Von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue. Grazie all’aggiunta degli ecologisti alla maggioranza la presidente poteva contare su una quota teorica di 454 voti, ma i voti sono stati 401 quindi almeno 50 franchi tiratori dentro la maggioranza Ursula non hanno votato per la presidente. La maggioranza necessaria era di 360 voti e il suo mandato durerà fino al 2029. Von der Leyen fa parte del Partito Popolare Europeo (PPE), di centrodestra. Popolari, Socialisti e Liberali avevano dato l’ok per il bis prima del voto.
Hanno votato contro 284 eurodeputati, fra cui quelli di Fratelli d’Italia, che fino all’ultimo si erano detti indecisi a riguardo. FdI ha così motivato il no alla presidente: «L’ok Verdi ha reso impossibile nostro sì a von der Leyen». Hanno votato contro anche tutti i partiti di destra radicale e Left, il partito della sinistra a cui hanno aderito i deputati del Movimento 5 Stelle e quelli di Sinistra Italiana eletti con Alleanza Verdi Sinistra. In 15 si sono astenuti e 7 voti sono stati dichiarati nulli.
I Verdi dentro la maggioranza
A convincere i Verdi a votare per Ursula von der Leyen è stato l’impegno della presidente ad approvare entro un mese il Green Deal, ma anche il rischio di uno spostamento a destra della Commissione. I Verdi hanno dichiarato: «Come parte della maggioranza quadripartita, abbiamo garantito impegni sul green deal, rendendo l’UE più socialmente equa e proteggendo la democrazia. Manteniamo l’estrema destra fuori dal potere». Gli ecologisti entreranno formalmente nella maggioranza che così diventa un quadripartito Popolari-socialisti-liberali-verdi.
Foto copertina © dal profilo Facebook di Ursula von der Leyen